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La versione di Martone sulla riforma Fornero

Il vice Fornero giudica la riforma Fornero e indica come modificare la legge che porta il nome del ministro del Lavoro. “Non credo che in questa difficile congiuntura economica e occupazionale il Paese abbia bisogno di un’altra rivoluzione del mercato del lavoro come gia’ si comincia a promettere in campagna elettorale” ma la priorità” è “ricollocare gli occupati che hanno ammortizzatori sociali in scadenza e creare nuove occasioni di lavoro per le donne e per i giovani”. Lo scrive, in un intervento pubblicato sul Corriere della Sera, il viceministro del Lavoro Michel Martone, secondo il quale “serve un salto di qualità nell’azione riformista, abbandonare la logica delle riforme rivoluzionarie e delle controriforme radicali per passare a quella della loro difficile implementazione politica e amministrativa”.

“Ciò non significa che la riforma Fornero non possa essere modificata. Anzi, penso che alcune modifiche, dalla flessibilità in entrata agli ammortizzatori sociali, siano necessarie. Ma resta il fatto che al di là delle polemiche elettorali, si tratta di un’importante opera di manutenzione del nostro mercato del lavoro che ha intaccato alcuni tabù, come l’articolo 18 o la cassa integrazione, e ha già comportato notevoli costi politici e sociali”. Alla riforma, ricorda Martone, ‘hanno partecipato le principali forze politiche e sociali”. Anche per questo adesso bisogna darle il tempo “di produrre i suoi effetti per poi fare le modifiche che si dimostreranno necessarie” e “nel frattempo gli impeti riformatori di chi vincerà le elezioni si potrebbero concentrare sul difficile versante della gestione amministrativa delle istituzioni del mercato del lavoro, dai servizi per l’impiego agli enti bilaterali o ai fondi interprofessionali; del reperimento delle risorse necessarie a ridurre il cuneo fiscale; del potenziamento dell’apprendistato; della costruzione di relazioni industriali collaborative”.

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