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L’agenda di Panetta a Roma

Una famiglia di immigrati italiani, una vita spesa al servizio degli Stati Uniti. Leon Panetta ama definirsi “figlio dell’Europa”, e allora non poteva che scegliere il Vecchio Continente per il suo ultimo viaggio ufficiale all’estero da segretario alla Difesa Usa. Oggi sarà in Italia (Portogallo, Spagna e Regno Unito le altre tappe del suo tour), dove avrà l’occasione di ribadire l’amicizia degli Stati uniti e la volontà di rafforzare la cooperazione bilaterale e in ambito internazionale.

Obiettivo del viaggio, ha spiegato lo stesso capo del Pentagono, “è riaffermare l’Alleanza trans-atlantica, la partnership in ambito Nato”. Avrà modo di discuterne con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che lo riceverà al Quirinale, e con il presidente del Consiglio Mario Monti, con cui ha un appuntamento a Palazzo Chigi. Panetta, che arriva da Lisbona, avrà anche un colloquio con l’omologo della Difesa Giampaolo Di Paola, con il quale, con ogni probabilità, discuterà anche della commessa degli Joint Strike Fighter, che l’Italia ha rivisto al ribasso per le note ristrettezze di bilancio.

Il segretario alla Difesa Usa confermerà, comunque, la grande soddisfazione di Washington per il contributo offerto dall’Italia nelle più importanti missioni internazionali. “Senza questo impegno” di Roma e dei principali alleati europei nella Nato, “non saremmo mai riusciti ad ottenere significativi progressi nella costruzione di un Afghanistan sicuro e indipendente”, ha spiegato durante il viaggio verso l’Europa Panetta, che riferirà anche dei suoi recenti colloqui con il presidente afgano Hamid Karzai.

E in un momento di grande crisi economica e di enormi sacrifici richiesti ai budget per la Difesa, Panetta discuterà soprattutto di collaborazione nella lotta al terrorismo internazionale. In Pakistan, Somalia, Yemen e Mali – in quest’ultimo Paese gli Stati Uniti forniranno impegno logistico e di intelligence alla missione francese contro i ribelli islamici – la comunità internazionale è chiamata ad affrontare “una minaccia comune”, ha sottolineato Panetta, che vede nella Corea del Nord, nell’Iran, nella crisi in Medio Oriente e negli attacchi informatici questioni di “interesse condiviso”.

Nessuna nazione, secondo il capo del Pentagono, può affrontare da sola tutte queste minacce. “L’unico modo per farlo è rafforzare le partnership, costruire nuove alleanze nel mondo, sul modello della Nato”. “L’Alleanza atlantica è la più antica forma di cooperazione che abbiamo. La risposta fornita in Afghanistan e in Libia ne dimostra l’importanza per la stabilità globale”, ha spiegato Panetta.

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