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Tensioni nel partito di Merkel sull’intervento in Mali

Il partito di Angela Merkel, l’Unione cristiano-democratica (Cdu), è spaccata sul contributo tedesco all’intervento militare in Mali: il presidente del Bundestag, la Camera bassa del parlamento tedesco, Norbert Lammert (Cdu), ha visto nei due aerei militari da trasporto tedeschi inviati nell’ex colonia francese un “primo segnale dimostrativo”, con la speranza che la Germania non si comporterà come nel caso della Libia, quando si astenne – assieme a Russia e Cina – durante il voto al consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. In un’intervista alla Saarbruecker Zeitung, Lammert ha sottolineato di non poter “credere che essi (i due aerei) rappresentino il contributo tedesco” all’intervento francese in Mali.

Le affermazioni di Lammert hanno irritato il ministro tedesco della Difesa, Thomas de Maiziere: la Germania “non ha bisogno di consigli di persone per quanto riguarda la partecipazione alle missioni internazionali”, ha detto in un discorso a Magonza, secondo Der Spiegel.

De Maiziere ha ricordato l’impegno importante della Germania in Afganistan, dove sono stanziati 4.800 uomini (terzo contingente dell’Isaf), mentre la Francia sta iniziando a ritirare le sue truppe.

Sebbene Parigi ufficialmente si sia detta soddisfatta del sostegno offerto dalla Germania, con la quale martedì celebrerà i 50 anni del Trattato di amicizia (o Trattato dell’Eliseo), l’ex sottosegretario francese agli Affari esteri, Pierre Lellouche, ha criticato l’atteggiamento di Berlino: “Dov’è la Germania?”, si è chiesto, riferendosi al Mali. Lellouche ha accusato il vicino tedesco di essere “assente sulle grandi questioni di politica estera”.



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