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Ora Ingroia chiede aiuto a Grillo

“Caro Beppe Grillo, ti scrivo questa lettera da qui, dal Guatemala, mentre mi preparo a rientrare definitivamente in Italia per partecipare anch’io come te alla campagna elettorale. Ci conosciamo da anni, da quando facevamo mestieri diversi, spesso sullo stesso fronte nella critica radicale di un certo ceto politico e classe dirigente. Venivo a tutti i tuoi spettacoli, e tu più di una volta mi hai citato a Palermo per manifestarmi il tuo sostegno nell’azione giudiziaria contro potentati criminali e politico-economici”. Inizia così la lettera aperta di Antonio Ingroia, candidato premier del Polo di sinistra, indirizzata al leader del Movimento Cinque Stelle, pubblicata dal Fatto Quotidiano. Una discesa in campo che ha creato non poche polemiche.

Ingroia rileva “l`indubbio merito di avere sottratto all`astensionismo tanti italiani”, con l’ulteriore merito che altrimenti “certe battaglie politiche sarebbero altrimenti rimaste `orfane`”. “È una situazione di emergenza democratica quella che abbiamo davanti. Un`emergenza di fronte al rischio di tracollo. Ed è quindi arrivato il momento della responsabilità, in cui ciascuno deve impegnarsi anche rischiando in proprio”, rileva l’ex procuratore aggiunto di Palermo.
I partiti servono”, sottolinea Ingroia, aggiungendo: “Vogliamo esprimere una politica di governo nuova e rivoluzionaria? Allora, bisogna confrontarsi. Senza diffidenze e pregiudizi. Per uscire dalla contestazione fine a se stessa. Ci sono cose che io non condivido in alcune tue posizioni” e la cosa vale anche al contrario, “ma siamo due ‘non professionisti della politica’ che si sono messi a disposizione”, “molte battaglie tue sono le nostre, molti punti programmatici nostri sono i tuoi”.
Poi conclude: “La capacità di ascolto è dote rara in politica, dimostriamo di volerb cambiare il Paese anche in questo”.



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