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Una strategia terroristica incombe sugli Usa. L’avvertimento di Hillary Clinton

Il segretario di Stato Hillary Clinton si è commosso durante la sua deposizione davanti alle Commissioni Esteri di Camera e Senato sull’attacco dell’11 settembre scorso a Bengasi, in Libia, che costò la vita al console americano a Bengasi Christopher Stevens e ad altri tre cittadini statunitensi.

Prima di rispondere alle domande della Commissione, nel suo discorso Clinton ha ribadito di prendersi la responsabilità di quanto successo e di essere “determinata a lasciare il dipartimento di Stato e il nostro Paese più sicuro e forte”. Ma ha precisato: “Gli attacchi terroristici che hanno tolto la vita a quattro americani coraggiosi – Chris Stevens, Sean Smith, Tyrone Woods e Glen Doherty – sono parte di una strategia più ampia per sfidare gli Stati Uniti e i suoi partner in nord Africa”.

Clinton ha ricordato che quanto accaduto a Bengasi va ad aggiungersi alla “lunga lista di tragedie per il nostro dipartimento e le nostre agenzie”. Ma la lista degli attacchi evitati, delle crisi scampate e delle vite salvate è ancora più lunga. Clinton ha detto che gli esperti di sicurezza “compiono correttamente il loro lavoro il 99% delle volte”.

Il segretario di Stato ha ricostruito gli eventi dell’11 settembre scorso dicendo che non ci sono stati “ritardi nel prendere decisioni“. Clinton ha anche ricordato che “nello stesso periodo, abbiamo visto attacchi violenti nelle nostre ambasciate al Cairo, a Sanaa, a Tunisi e a Khartoum”. Per questo, “ho immediatamente ordinato una revisione del nostro sistema di sicurezza in tutto il mondo”, ha aggiunto.

Tornando a parlare di Bengasi, Clinton ha spiegato che la tragedia “non è nata dal nulla. La rivoluzione araba ha cambiato le dinamiche di potere nella regione. E l’instabilità in Mali ha creato un paradiso sempre più grande per i terroristi che cercano di estendere la loro influenza e pianificano ulteriori attacchi, come quello che abbiamo visto la settimana scorsa in Algeria”, dove gli Stati Uniti restano in contatto con il governo locale, pronti a offrire tutta l’assistenza necessaria.



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