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Balotelli fa volare il merchandising e la politica in “rossonero”

Non è più la “mela marcia”, anzi è il frutto proibito di questo calciomercato di gennaio sempre più asfittico, almeno se si guarda al nostro Paese. Allietato e illuminato da un unico colpo di genio: l’arrivo di Mario Balotelli (costo dell’operazione stimato: 20 milioni di euro) dal Manchester City.

“Super Mario” indosserà il numero di maglia “45”, farà parte della nuova linea di giovani a disposizione del c.t. Allegri (El Shaarawy, Niang e appunto Balotelli) e potrebbe fare le differenze sia in campo che nello spogliatoio (nel bene e perchè no anche nel male, in linea di principio). Per il momento voci “interne” ad Adidas gongolano già per un primo risultato.

Balo e il suo numero “45” hanno catturato l’interesse dei tifosi milanisti in tutto il mondo e il merchandising è tornato a volare. In attesa di capire se il Milan riuscirà a staccare almeno il biglietto per i preliminari di Champions league 2014, il nuovo attaccante rossonero ha iniziato a far fruttare l’investimento milionario del patron Silvio Berlusconi. Il presidente dell’A.c. Milan giura che non è una mossa elettorale, certo è che è stata “perfetta” sia per tempismo che per teatralità.

Secondo “Il Fatto Quotidiano”, può generare 400 mila voti di tifosi “indecisi” rossoneri, ma fossero anche solo 100 mila i voti in più non previsti in Lombardia (l’Ohio di queste elezioni tricolori) alla fine avrà avuto ragione Berlusconi. E come dargli torto: i soldi sono i suoi e può utilizzarli come meglio crede. Da 25 anni a questa parte il Milan è anche un bellissimo progetto con destinazione politica quando serve.

E’ stato il primo a capirlo in tempi non sospetti e anche in occasione di questa campagna elettorale ha dato lezioni di marketing politico a tutti. Senza dimenticare, poi, i primi soldi che stanno tornando dalle vendite delle maglie e del merchandising ufficiale. Sono contenti i titolari dei Milan store, i responsabili progetto e-commerce, la struttura marketing e pubblicitaria del club (l’advisor internazionale Infront) e chiaramente lo sponsor tecnico (i tedeschi dell’adidas).

Unico neo irrisolvibile di questa operazione? Balotelli per il momento è uomo-Nike, ma nessuno è perfetto. Chapeau, infine, al presidente-politico Berlusconi (candidato premier per il PDL). In attesa di una politica 2.0 in stile Obama, continua ad andare in gol anche nell’urna regalando ai tifosi sogni concreti: centrocampisti giovani e di grande qualità.

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