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È boom di consumo di alcolici in Turchia

Nonostante le iniziative del governo islamico di Recep Tayyip Erdogan per limitare il consumo di alcolici – dalle restrizioni alla vendita all’aumento delle tasse – il consumo di birra, vino e liquori è cresciuto del 6,3% in Turchia lo scorso anno per un totale di 1,1 miliardi di litri.

Sono caduti però i consumi del tradizionale raki, liquore aromatizzato all’anice, meno 8,6%, mentre i turchi sembrano aver sviluppato un gusto per lo champagne, il cui consumo è aumentato del 91,1% a 826.770 litri. La parte del leone la fa la birra di cui sono stati bevuti 998,9 milioni di litri nel 2012, con una preferenza per le marche nazionali, alla luce di una caduta dell’import del 26,4%.

Nel complesso l’importazione di bevande alcoliche è diminuita del 3,3%, secondo i dati dell’Autorità per il mercato di tabacco e alcolici. Perde quota insieme al raki anche il vino, meno 3,8% a 56,4 milioni di litri. I dati sul lungo periodo, riferiti a cinque anni, mostrano che il consumo di raki è rimasto più o meno fermo, a fronte di un balzo del 169,5% del whisky, la vodka è aumentata del 71,5%, il vino del 48,8%, mentre il consumo di birra ha avuto una aumento moderato, più 7,9%.



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