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Vendesi carbone Usa a buon mercato

centrali

Nell’Europa amica dell’ambiente lo scorso anno è aumentato il consumo di carbone. E’ quanto scrive oggi il Washington Post, spiegando l’incremento del ricorso al combustibile fossile con una maggiore disponibilità sul mercato di carbone Usa a basso prezzo e con la decisione di ridurre la dipendenza dall’energia nucleare.

Il boom del consumo di gas negli Stati Uniti ha infatti reso disponibile sul mercato carbone a basso prezzo, tanto che le esportazioni in Europa hanno fatto registrare un aumento del 26% nei primi nove mesi del 2012, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

In Germania, il Paese che si è posto gli obiettivi più ambiziosi in fatto di rispetto dell’ambiente, anche la decisione adottata nel 2011, sulla scia del disastro di Fukushima, di chiudere alcuni impianti nucleari ha comportato un maggior ricorso alla lignite nelle centrali elettriche. Tuttavia, proprio l’incremento dell’uso di questo carbone fossile rischia di mettere a rischio gli obiettivi che Berlino ha fissato per il 2050, ossia ottenere l’80% della sua elettricità da fonti di energia rinnovabili.

Anche altri Paesi europei hanno visto aumentare il consumo di carbone: nel Regno Unito, dove la produzione domestica di questo combustibile è ridotta da anni al minimo, le importazioni dagli Stati Uniti hanno registrato un +73% nei primi nove mesi del 2012, rispetto al 2011. Ma anche Spagna e Italia, sottolinea il Wp, hanno registrato un aumento delle importazioni americani, nonostante “i grandi sforzi per sfruttare il sole spagnolo e il vento italiano per la produzione di energia”.



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