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Caso Abu Omar, condannato l’ex capo della Cia in Italia

Jeff Castelli, ex capo della Cia in Italia, è stato condannato dalla Corte d’Appello di Milano a sette anni di carcere nell’ambito del processo stralcio di secondo grado sul sequestro di Abu Omar, ex imam di Viale Jenner.
L’agente dei servizi segreti Usa era stato prosciolto nel processo di primo grado per l’immunità diplomatica, così come erano stati prosciolti due altri due agenti Cia oggi condannati a 6 anni.

Nei giorni scorsi il governo Monti ha confermato il segreto di Stato apposto dai suoi predecessori Berlusconi e Prodi sui rapporti tra servizi segreti italiani e stranieri. La lettera dell’Aise è stata prodotta in aula dall’imputato Marco Mancini che insieme all’ex direttore del Sismi Nicolò Pollari e altri 3 agenti risponde del sequestro dell’imam Abu Omar avvenuto a Milano il 17 febbraio del 2003.

Abu Omar, ex imam a Milano con accuse di terrorismo, fu sequestrato da un commando di agenti della Cia nei pressi della moschea di viale Jenner e trasferito in carcere in Egitto, dove il religioso ha raccontato di essere stato torturato nel corso degli interrogatori e di essere stato detenuto per anni senza che gli venissero formalizzate accuse.

Nel settembre scorso la Cassazione aveva confermato la condanna definitiva per 23 agenti della Cia per il sequestro di Abu Omar, ma aveva annullato la sentenza di non doversi procedere per l’ex numero due del Sismi Marco Mancini, l’ex numero uno dei Sismi Nicolò Pollari e per altri tre responsabili del servizio segreto militare, perché ritenuta in parte illegittima la “copertura” dell’immunità del segreto di Stato. Da qui il nuovo processo d’appello.

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