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C’è la mano di Woodcock nell’inchiesta su Orsi di Finmeccanica

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Il presidente e ad di Finmeccanica, Giuseppe Orsi, e l’amministratore delegato di Agusta Westland, Bruno Spagnolini, sono stati raggiunti da un’ordinanza di custodia cautelare (in carcere il primo, ai domiciliari il secondo) con l’accusa di corruzione internazionale in relazione alla vendita, due anni fa, di 12 elicotteri Agusta Westland al governo indiano.

Il provvedimento, eseguito dai carabinieri del Noe di Roma, riguarderebbe anche due professionisti che avrebbero fatto da intermediari e sarebbero inoltre in corso delle perquisizioni in alcuni uffici di Milano e presso l’abitazione di un avvocato a Cornaredo, nell’hinterland del capoluogo lombardo.

L’ordine di arresto, emesso dal gip di Busto Arsizio, riguarda anche i presunti intermediari della tangente: Guido Hascke e Carlo Gerosa. I due sono residenti in Svizzera e, quindi, dovranno essere attivate le procedure per l’estradizione.

L’inchiesta che ha determinato l’arresto del presidente di Finmeccanica Giuseppe Orsi è stata condotta a lungo dai pubblici ministeri di Napoli Piscitelli e Woodcock e poi trasmessa a Busto Arsizio per decisione della Corte di Cassazione, che ha stabilito la competenza territoriale dei magistrati lombardi.

Nella prima fase dell’inchiesta i pm napoletani hanno raccolto una gran quantita’ di documenti e numerosi indizi a carico di Orsi e di altri indagati. I magistrati della procura di Busto Arsizio, attraverso altre indagini, hanno completato il quadro accusatorio, chiedendo ed ottenendo le misure cautelari eseguite questa mattina.

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