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Che cosa dice la relazione dei servizi segreti italiani

La relazione annuale dei servizi segreti consegnata al Parlamento si estende fino ai rischi per le  banche italiane e all’azione aggressiva dei gruppi esteri nei confronti del made in Italy.

L’allarme per le banche italiane

Secondo la Relazione in alcune banche italiane emergono profili di rischio “per le opacità dei capitali apportati”, per l’ingresso di nuovi soci “dal profilo ambiguo” e per la “distorta gestione del credito da parte di esponenti aziendali sleali”. I servizi hanno inoltre guardato con attenzione alla nascita in Italia delle prime filiali di banche asiatiche che, “rivolte oggi principalmente ai propri connazionali residenti in Italia, possono costituire la premessa all’ampliamento della concorrenza allogena nel nostro Paese, con rischi di erosione di importanti quote di mercato per gli operatori nazionali”.

L’interesse degli attori esteri

La crisi economica rafforza “l’azione aggressiva di gruppi esteri” che puntano ad acquisire “patrimoni industriali, tecnologici e scientifici nazionali”, nonché “marchi storici del made in Italy, a detrimento della competitività delle nostre imprese strategiche”.  L’attività informativa, nota la relazione preparata dal Dis guidato da Giampiero Massolo,  “ha confermato il perdurante interesse da parte di attori esteri nei confronti del comparto produttivo nazionale, specialmente delle piccole e medie imprese, colpito dal prolungato stato di crisi che ha sensibilmente ridotto tanto lo spazio di accesso al credito quanto i margini di redditività”.
Gli 007 puntano l’attenzione su alcune manovre di acquisizione effettuate da gruppi stranieri che, se “da una parte fanno registrare vantaggi immediati attraverso l’iniezione di capitali freschi, dall’altra sono apportatrici nel medio periodo di criticità”. Ciò per il “rischio di sostituzione, con operatori di riferimento, delle aziende italiane attive nell’indotto industriale interessato dall’investimento diretto ovvero proprietarie di tecnologie di nicchia, impiegate nei settori della difesa, dell’aerospazio e della sicurezza nazionali, come pure nella gestione di infrastrutture critiche del Paese”.



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