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I conti mortali dei droni americani

Il senatore americano Lindsey Graham ha affermato che gli attacchi compiuti dai droni della Cia in Pakistan – ma non solo – hanno ucciso 4.700 persone, una cifra finora mai confermata dalle autorità americane. Il portavoce di Lindsey Graham ha affermato che il bilancio deriva semplicemente da un calcolo delle vittime fornite da una ong spesso citata dai media americani.

“Abbiamo ucciso 4.700 persone”, ha affermato pubblicamente il senatore repubblicano Lindsey Graham, convinto difensore di questo tipo di interventi, nel corso di una conferenza pubblica nel suo stato, la Carolina del sud, secondo quanto riportato dal sito locale Easley Patch. “Talvolta gli attacchi colpiscono persone innocenti, ma noi siamo in guerra e abbiamo ucciso numerosi leader di Al-Qaeda”, ha aggiunto il senatore.

Il bilancio ufficiale delle vittime delle centinaia di raid dei droni americani contro presunti membri di Al Qaeda e altri gruppi terroristici in Pakistan, Yemen e Somalia è un segreto di stato e il governo americano si rifiuta di fornire dettagli di questo programma militare.

Diverse ong indipendenti effettuano una “contabilità” delle missioni dei droni, gli aerei senza pilota della Cia: la New America Foundation, di Washington, calcola in 350 il numero dei raid effettuati dal 2004 in Pakistan, la maggioranza dei quali sotto la presidenza Obama. Il bilancio delle vittime sarebbe compreso tra i 1.963 e i 3.293, di cui tra i 261 e i 305 civili.

Un’altra organizzazione, la britannica Bureau of Investigative Journalism, fornisce un bilancio tra i 3.072 e i 4.756 morti, di cui 556 – 1.128 civili, in Pakistan, Yemen e Somalia.


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