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C’è molta energia nei piani del fondo strategico della Cassa

Utile netto di 14,4 milioni di euro per l’esercizio 2012. Nel primo anno di attività (a seguito della costituzione a gennaio 2012 del Comitato Investimenti), il Fondo Strategico Italiano “si è affermato tra gli operatori principali del mercato azionario, per dotazione di capitale, pipeline e capacità di esecuzione”. E il 2013 non sembra essere meno ricco di sorprese. Gli sconvolgimenti in casa Finmeccanica potrebbero riaprire la partita Ansaldo Energia.

Il nuovo corso con l’ad di Finmeccanica, Pansa

Sarà probabilmente nei prossimi mesi che il fondo affronterà le sfide più significative. L’ex ad del gruppo, Giuseppe Orsi, aveva bocciato la proposta vincolante di acquisto del 30% della società da parte del braccio armato della Cassa Depositi e Prestiti, ma il successore  Alessandro Pansa, nel cda del Fondo, ravviva le speranze dell’ad di Fsi, Giovanni Gorno Tempini. In particolare, gli uomini dell’ad Maurizio Tamagnini sono già da tempo impegnati sui dossier relativi alla cessione dei business civili di Finmeccanica. Fallito il tentativo di partecipare alla vendita di Avio (14% Finmeccanica) il cui business civile è stato venduto a General Electric, “nelle ultime settimane il fondo si è concentrato sulla vendita di Ansaldo Energia. La partita potrebbe riaprirsi ora, con il nuovo ad Alessandro Pansa che siede nel cda del fondo e che ha sempre visto di buon occhio una soluzione italiana per Ansaldo, bocciata invece dall’ex ad Giuseppe Orsi”, si legge su MF-Milano Finanza.

“Continuiamo ad essere molto attenti alle scelte che Finmeccanica e il nuovo management faranno. Le condizioni a cui il fondo può intervenire sono note. Aspettiamo che l’azienda faccia le sue valutazioni – ha detto Gorno Tempini – e se potremo continuare ad avere un ruolo saremo pronti a farlo”.

L’ingresso di Bankitalia nel capitale di Fsi

A seguito dell’accordo stipulato il 19 dicembre 2012 tra Fsi, Cdp e Banca d’Italia, la Banca centrale entrerà nella compagine azionaria di Fsi con una quota stabile di minoranza a fronte del conferimento della partecipazione detenuta in Generali pari al 4,47% del capitale sociale. “Fsi ha l’obbligo di cedere a terzi, a condizioni di mercato, la partecipazione detenuta in Generali entro il 31 dicembre 2015.

L’operazione comporterà l’emissione di nuove azioni ordinarie e privilegiate, tali da garantire una partecipazione del Gruppo Cdp in Fsi non inferiore all’80% del capitale”, spiega il gruppo. Ad esito dell’operazione il capitale sottoscritto e versato di Fsi ammonterà a oltre 4 miliardi. Il perfezionamento dell’aumento di capitale è previsto entro marzo 2013.

La joint venture con Qatar Holding

Il 3 febbraio scorso Fsi ha siglato un accordo con Qatar Holding per la costituzione di una joint venture paritetica per complessivi 2 miliardi di euro. La società investirà in gruppi italiani che rispettino i criteri di Fsi, operanti nei seguenti settori: alimentare e della distribuzione alimentare; moda e articoli di lusso; arredamento e design; tempo libero, turismo e lifestyle. La joint venture acquisirà principalmente quote di minoranza, ma potrebbe acquisire anche quote di maggioranza, risultanti in quote di minoranza implicita per Fsi.

I dossier chiusi nel 2012

Kedrion, Metroweb, Hera sono alcune delle operazioni portate a termine nel 2012. Lo scorso anno Fsi ha acquisito il 18,6% di Kedrion Group, con un investimento complessivo di 150 milioni di euro; ha rilevato in aumento di capitale il 46,2% di Metroweb Italia per 198,7 milioni di euro; ha siglato un accordo con Hera per rilevare una quota tra il 2,6% ed il 5,6% nella società risultante dall’aggregazione di con Acegas APS, per un importo massimo di 100 milioni di euro.



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