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Le tensioni a Bruxelles sugli aiuti di Stato

Alle tensioni europee sul budget, sulla politica monetaria e sulla dilatazione dei tempi per il raggiungimento dei parametri previsti da Maastricht sui bilanci nazionali, si aggiunge quella sulla cifra minima erogata dai governi alle aziende provate e da considerare quindi come aiuto di Stato. E’ infatti scontro aperto al Consiglio competitività sull’elevamento della soglia “de minimis” per gli aiuti di Stato concessi alle imprese superiori a 200 mila euro. Francia e Germania dimenticano i contrasti sulla linea economica europea e tornano a fare coppia premendo perché nel nuovo regolamento in corso di elaborazione da parte della Commissione Ue la soglia sia alzata a 500 mila euro, in modo che gli interventi pubblici fino a quel limite non vengano considerati “aiuti di Stato”.

Perché una soglia più alta sarebbe svantaggiosa per l’Italia

Un fronte ampio di governi tra i quali quello italiano, è contrario: in tempi di consolidamento dei bilanci pubblici risulterebbero avvantaggiati i Paesi che hanno più margini per sostenere le imprese. Ora il responsabile dell’Antitrust Joaquin Almunia dovrà prendere una decisione.
In una fase di ristrettezza finanziaria in molti Stati, ha indicato il ministro delle politiche europee Enzo Moavero Milanesi, di un aumento della soglia ‘de minimis’ beneficerebbero i Paesi “con più margini di manovra” rispetto a Paesi che devono condurre un consolidamento molto stretto. Ciò, in sostanza, porterebbe a distorsioni di concorrenza. “In una fase di crisi economica e di consolidamento dei bilanci – ha detto Moavero Milanesi – il controllo sugli aiuti di Stato deve essere molto rigoroso”. La soglia ‘de minimis’ implica che per gli aiuti inferiori a 200 mila euro, la regola attualmente in vigore, non c’è obbligo di notifica preventiva.

Chi ha beneficiato di più di aumenti temporanei della soglia

Già è accaduto nel corso degli anni di crisi: il Paese principale beneficiario dell’aumento temporaneo della soglia “de minimis” per gli aiuti di Stato è risultato la Germania.
La Commissione sta lavorando alla modernizzazione delle norme sugli aiuti di Stato: è abilitata a decidere, ciò non toglie che cerca di ottenere un consenso dei governi trattandosi di materia altamente delicata. Mentre nella discussione di ieri è apparsa chiara l’esistenza di un consenso maggioritario a favore del mantenimento della soglia “de minimis” attuale, ha indicato il ministro Moavero Milanesi, si tratterà di vedere in che modo il peso politico ed economico di Francia e Germania influenzeranno la decisione finale di Almunia.



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