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I seggi italiani fanno traballare le Borse europee

La Borsa di Milano in picchiata che si trascina dietro Asia ed Europa, facendo inciampare Wall Street nel suo tentativo di rimbalzo, mentre sui titoli di Stato torna la tensione e si rimaterializza lo spettro del “contagio” europeo, con lo spread Btp-Bund balzato sopra i 340 punti base.

Questo il quadro del “day after” post elettorale, con il caos fuoriuscito dalle urne italiane che ha scatenato una pioggia di vendite. Bersagliati fin dall’avvio di seduta soprattutto i maggiori titoli bancari, tanto da far scattare varie sospensioni dagli scambi e addirittura delle prime contromisure di Consob e Borsa Italiana. Divieti di vendite allo scoperto su alcuni titoli, che richiamano alla memoria le fasi più drammatiche della crisi sui debiti nei mesi passati.

A fine scambi a Piazza Affari il Ftse-Mib ha lasciato sul terreno un pesantissimo 4,89 per cento. Parigi ha chiuso al meno 2,67 per cento, Francoforte meno 2,27 per cento, Londra meno 1,34 per cento, Madrid meno 3,20 per cento. Giù anche l’Asia, dove Tokyo ha chiuso al meno 2,70 per cento.

Le quotazioni

Resta indebolito l’euro, arrivato a scendere al di sotto di 1,31 dollari mentre in serata segna 1,3050. A Wall Street l’indice Dow Jones, che ieri aveva chiuso al meno 1,55 per cento, ha tentato una risalita in avvio, ma poi i listini sono tornati a perdere slancio e se il Dow Jones segna un più 0,51 per cento a metà seduta, il Nasdaq invece cede lo 0,19 per cento.

I giudizi della stampa internazionale

Dalla stampa finanziaria internazionale e dalle analisi degli economisti delle banche d’affari giungono parole come “stallo politico”, o “paralisi” per descrivere la situazione in Italia.
In questo scenario l’Italia ha emesso Bot a sei mesi per 8,5 miliardi, e se la domanda ha superato di 1,44 volte l’offerta i rendimenti in assegnazione hanno segnato un aumento di 51 punti base, in pratica mezzo punto percentuale, all’1,237 per cento.

Le aste dei titoli italiani

Aumenti anche più netti poi hanno riguardato i tassi sui Btp decennali già in circolazione, al 4,90 per cento in chiusura, dal 4,5 per cento di ieri, con cui il differenziale di rendimento o “spread” rispetto ai Bund della Germania è schizzato fino a 342 punti base. Prima delle elezioni lo spread si attestava attorno a 290 punti base. La tensione si scarica anche sui titoli della Spagna, che sempre sulla scadenza decennale hanno visto lo spread sui bund salire a 378 punti base dai 355 di ieri. Il ministro dell’economia Spagnolo, Luis de Guindos ha parlato di “effetto contagio”, esprimendo l’auspicio che sia di breve durata.

L’intervento di Bernanke

A innervosire Wall Street e gli altri mercati hanno contribuito le parole del presidente della Federal Reserve Ben Bernanke, che se da un lato ha rassicurato sul fatto che per ora le operazioni a sostegno degli aggregati di domanda proseguono, dall’altro ha anche confermato che si stanno valutando i rischi insisti in queste operazioni. Nei giorni scorsi le divisioni in seno al direttorio della Fed sul Quantitative Easing avevano innescato correzioni ribassiste dei mercati.

Il commento di Bruxelles
Tornando sull’Italia, secondo la Commissione europea “i mercati sono liberi di reagire come ritengono, per quanto ci riguarda confermiamo piena fiducia verso le autorità italiane, affinché trovino stabilità e una maggioranza che continui a a portare avanti una agenda di crescita e occupazione”. E poi Bruxelles ha aggiunto di attendersi che la Penisola onori gli impegni presi su risanamento dei conti e riforme.

Parla la Bce

I risultati delle elezioni politiche in Italia “hanno chiaramente causato instabilità dei mercati”, ha affermato il governatore della Banca di Spagna, Luis Maria Linde, che come tutti i suoi pari dell’area euro siede nel consiglio direttivo della Bce. Linde ha però aggiunto che i mercati hanno iniziato già a calmarsi rispetto alle dinamiche viste in apertura, e l’esponente della Bce ha espresso l’auspicio che continuino a moderarsi.

Le banche d’affari analizzano il voto

Intanto, in parallelo alle vendite in Borsa, da banche internazionali e centri studi giungono analisi preoccupate sulla situazione nella penisola, quarta maggiore economia dell’area euro. Credit Suisse rileva che le elezioni “non sono riuscite a portare ad una maggioranza stabile”, mentre secondo Barclays “sull’Italia incombe il rischio paralisi”.

Consob e Borsa contro la volatilità

In questo quadro di rinnovato allarmismo, Consob e Borsa Italiana hanno annunciato che stano valutando l’ipotesi di assumere misure contro la volatilità. Comunicazione che richiama alla memoria i vari divieti di vendite allo scoperto che nello scorso anno erano stati decisi nelle fasi di maggior tensione con la crisi dei debiti pubblici. E infatti è stato deciso in tal senso su specifiche società: IntesaSanpaolo e Banca Carige.



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