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Il cavallo fa un salto anche da Burger King

Mettere una componente di carne di cavallo nella mistura degli hamburger sembra esser diventata una prassi. Adesso anche la catena Burger King ha ammesso di aver trovato tracce di Dna equino nei suoi hamburger di manzo. I test condotti nei ristoranti della catena hanno dato esisto negativo ma Burger King ha rivelato l’individuazione di tracce di Dna equino negli impianti di uno dei suoi fornitori, la fabbrica di Monaghan della Silvercrest.

Lo scandalo della presenza di carne di cavallo negli hamburger è iniziato in Gran Bretagna qualche settimana fa, quando tracce equine sono state trovate negli hamburger in vendita in quattro delle principali catene di supermercati, Aldi, Iceland, Lidl e Tesco. Sulla tavola del Regno Unito il cavallo era stato bandito fin dagli anni quaranta e la notizia della scoperta di tracce di dna equino all’interno degli hamburger in vendita in alcuni supermercati aveva disgustato in tanti.

Le autorità irlandesi hanno svolto un’indagine che ha ricondotto a una fabbrica polacca l’origine del contagio, fabbrica dove la materia prima degli hamburger è realizzata con una mistura di carne di manzo e carne equina. Burger King, che si impegna con i consumatori a preparare i suoi prodotti solo con carne inglese e irlandese, ha quindi rescisso il contratto col fornitore. Anche i supermercati Tesco, Aldi e Co-operative hanno messo fine ai contratti con la Silvercrest.



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