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Il gasdotto di Islamabad che non piace agli Usa

Il Pakistan ha deciso di costruire il gasdotto necessario per importare il combustibile dall’Iran, nonostante il rischio di irritare Washington. “Abbiamo deciso che non possiamo più rinviare questo progetto. È essenziale per il Pakistan. Lo porteremo avanti”, ha detto al Financial Times un alto funzionario del governo di Islamabad.

Il progetto da 1,5 miliardi di dollari prevede che il Pakistan costruisca il gasdotto nella provincia meridionale di Sindh, al confine con la regione sud-occidentale iraniana Baluchistan. Le autorità iraniane hanno fatto sapere di aver già completato il tratto di infrastruttura presente sul proprio territorio e hanno offerto a Islamabad 500 milioni per portare avanti il progetto, dicendosi anche pronte a ulteriori aiuti finanziari. Il gasdotto iraniano offrirebbe al Pakistan la “via più breve e più economica per far fronte alle nostre necessità energetiche”, aveva sottolineato al Ft lo scorso dicembre il consigliere per l’energia di Islamabad, Asim Hussain.

Gli Stati Uniti sono contrari al progetto perché favorirebbe l’arrivo di valuta estera sul mercato iraniano, in un momento in cui le potenze occidentali hanno imposto sanzioni economiche al Paese per il suo programma di sviluppo nucleare. “Le aziende coinvolte in Pakistan potrebbero incorrere nel rischio di essere sanzionate”, ha sottolineato al Ft l’economista indipendente Sakib Sherani. Tuttavia, Islamabad appare fiduciosa del fatto che Washington comprenda come le sue carenze energetiche rischino di minare la stabilità del Paese, alla luce delle proteste della scorsa estate, e conta anche sul ruolo che avrà nel prossimo ritiro delle truppe Nato dall’Afghanistan.



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