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L’Iran prepara le milizie siriane per il dopo Assad

Teheran ed Hezbollah stanno dando vita a una rete di milizie dentro la Siria con l’obiettivo di tutelare i propri interessi qualora venisse rovesciato il regime di Bashar al-Assad. Citando fonti americane e mediorientali, il Washington Post sottolinea oggi come il principale obiettivo dell’Iran sarebbe quello di poter contare su agenti affidabili nel caso di scissioni del Paese lungo linee etniche o religiose.

Un funzionario dell’amministrazione Usa ha ricordato che Teheran sostiene di poter contare su almeno 50.000 miliziani in Siria. “È una grande operazione – ha detto la fonte – l’intenzione immediata sembra quella di sostenere il regime. Ma è importante per l’Iran avere una forza in Siria affidabile, su cui poter contare”. Una fonte araba ha quindi spiegato le due linee della strategia iraniana: “Una è sostenere completamente Assad, l’altra è prepararsi al grande danno se crolla”.

In un Siria divisa, hanno sottolineato gli esperti interpellati dal Washington Post, gli alleati di Teheran sarebbero le comunità sciite e alawite presenti nelle province situate lungo il confine con il Libano e nella città portuale di Latakia. E uno degli scenari più probabili, sostengono gli analisti, è che quello che rimarrà del governo di Assad, con o senza il Presidente, cercherà proprio di stabilirsi in una enclave lungo la costa, vicino a Teheran. Una enclave che diventerebbe dipendente dall’Iran per la sua sopravvivenza e che consentirebbe a sua volta agli iraniani di mantenere i suoi contatti con gli alleati libanesi Hezbollah.



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