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Le minacce di Santander a Mps su Antonveneta

Sarebbe stata la volontà del capo esecutivo di Santander, Emilio Botin, ad imporre l’assenza di una due diligence, da parte di Mps nell’acquisto di Antonveneta dalla banca spagnola. E’ quanto si potrebbe dedurre dalle risposte date da Alessandro Daffina al nucleo valutario della Guardia di Finanza, a Roma, il 9 marzo scorso, nell’ambito dell’inchiesta che vede indagati alcuni ex dirigenti del Monte, tra cui l’ex presidente Giuseppe Mussari e l’ex direttore generale, Antonio Vigni.

Secondo quanto riportano oggi alcuni quotidiani, Daffina avrebbe rivelato: “fu Botin a pretendere l’assenza di due diligence, finalizzata all’aggiustamento e compenso pattuito. Mussari chiese a Botin in tutte le fasi preliminari all’accordo, di poterla effettuare, senza, tuttavia, mai riuscire ad ottenerla”. Per Daffina, Santander avrebbe “minacciato” Mps di vendere altrimenti Antonveneta e Paribas: “se Mussari avesse considerato tale aspetto come necessario per la conclusione dell’accordo, Botin avrebbe ceduto Antonveneta ai francesi di Bnp Paribas, i quali avevano accettato di acquistare senza due diligence”.

Rothschild fu l’adivsor di Santander nell’operazione che portò al passaggio di Antonveneta a Mps ad un prezzo di circa 3,5 miliardi superiore a quanti ne aveva pagati l’istituto spagnolo soltanto due mesi prima.



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