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L’invito di Richardson a diversificare le fonti energetiche

Per garantire la propria sicurezza energetica gli Stati Uniti devono guardare oltre le riserve fossili. Il pressante invito arriva dall’ex ministro dell’Energia americano (con Bill Clinton presidente) ed ex ambasciatore Usa all’Onu, Bill Richardson, che sul Financial Times di oggi sfodera una lancia a favore delle energie pulite.

“L’abbondanza, recentemente scoperta, di nuove riserve fossili e di gas nel territorio americano può indurre a una falsa sensazione di sicurezza”, spiega Richardson. Per quanto il gas possa essere considerato una fonte dal basso impatto ambientale, “resta pur sempre una fonte energetica limitata”.

Sicuramente, spiega l’ex ministro, “abbiamo delle ricadute positive con la produzione interna di petrolio e gas, dall’occupazione alla bilancia commerciale, ma due fattori non devono essere sottovalutati: il primo è che le fonti energetiche fossili, da sole, non possono sostenere la crescita americana a lungo termine; la seconda è che la combustione di idrocarburi contribuisce al riscaldamento climatico”.

Il “must” è quindi quello di perseverare nella diversificazione delle fonti energetiche e Richardson porta a sostegno di questa tesi alcuni esempi all’apparenza paradossali: gli Emirati Arabi Uniti, ad esempio, con un quinto delle riserve di petrolio del mondo, hanno appena inaugurato un impianto di energia solare da 100 megawatt nel deserto e si sono impegnati a ad investire altri 100 miliardi di dollari nel campo delle energie rinnovabili.

“Il pericolo è soprattutto che se l’America non investe nella ricerca di fonti energetiche non fossili, la leadership in questi settori potrebbe essere conquistata da altri Paesi”, conclude Richardson.



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