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Vincitori e vinti sul bilancio Ue

E’ una stampa europea divisa quella commenta l’accordo raggiunto dal Consiglio europeo sul bilancio pluriennale 2014-2020 e che ricalca, grossomodo, quelli che sono gli orientamenti nazionali espressi dai singoli Paesi durante il vertice di Bruxelles.

CAMERON, IL VERO VINCITORE

Che i britannici si aspettassero molto dal negoziato del primo ministro David Cameron lo conferma l’inglese The Guardian, che sostiene come a fronte dei tagli previsti, il premier potrà dichiarare vittoria.

E Cameron non ci ha pensato due volte a farlo, dichiarando al termine del summit come “il popolo britannico può essere orgoglioso, abbiamo messo un limite alla carta di credito Ue” fissandolo a 908 miliardi di spese. Sprizza soddisfazione Cameron, rimarcando uno dei suoi risultati maggiori durante il vertice, la difesa del “rebate”. “Lo sconto britannico sul bilancio Ue – ha aggiunto – “è stato attaccato da tutte le parti nelle ultime riunioni ma è salvo, non ci sarà nessun cambiamento.”

Cameron ha poi voluto ringraziare chi l’ha sostenuto durante queste estenuanti trattative. “La Gran Bretagna – ha detto – non è stata “isolata” nella sua battaglia sul bilancio Ue, ma ha avuto come alleati gli olandesi, gli svedesi e i danesi, e ha lavorato insieme alla cancelliera tedesca Angela Merkel.

EL PAIS: UN GIOCO CONTABILE CHE ACCONTENTA TUTTI

Critico (a suo modo) lo spagnolo El Pais, che sottolinea come l’accordo sia stato raggiunto più grazie a modifiche contabili che permettessero a tutti di dichiararsi vincitori in patria, piuttosto che ad un vero e proprio progetto politico condiviso, lasciando intendere che a prevalere siano stati gli egoismi nazionali e non la voglia di costruire una casa comune. Tuttavia il presidente spagnolo Mariano Rajoy considera l’accordo positivo nel complesso, perché consegna alla Spagna un saldo positivo dello 0,20% del PIL. A conclusione del summit, ha dichiarato soddisfatto Rajoy, “riceviamo dalla Ue più di quanto versiamo”.

HOLLANDE: “BUON COMPROMESSO” (MA FORSE NO)

Molto diplomatico – e poco chiaro nel complesso – il commento del presidente francese François Hollande, che ha detto come l’accordo raggiunto tra i leader nel vertice sul bilancio pluriennale europeo sia “un buon compromesso”. “Raggiungere l’accordo – ha aggiunto – è stato più lungo del solito, ma i 960 miliardi sono senza dubbio il livello più alto raggiungibile nella forchetta”. Hollande ha voluto pure annunciare un risultato positivo condiviso con l’Italia. Nell’ambito dei fondi stanziati per il finanziamento delle grandi reti di trasporto europee – ha rilevato – c’è anche la Torino-Lione. Il premier francese non ha poi mancato di riservare una stoccata ai britannici, dichiarando che “se Londra vorrà ridiscutere i Trattati, non è da escludere una rinegoziazione dello sconto ad essa riservato, mantenuto inalterato con l’accordo odierno”.

Ci pensa però Le Monde a stemperare i già moderati entusiasmi, concentrandosi sul possibile rifiuto del Parlamento europeo di approvare un bilancio composto in tale maniera. Questo accordo – si legge nell’articolo che cita una nota dei quattro maggiori gruppi parlamentari europei – è irricevibile, perché “non è nell’interesse dei cittadini europei”.

MERKEL SODDISFATTA, LA STAMPA TEDESCA NON E’ DA MENO

La cancelliera tedesca si dichiara felice per l’accordo raggiunto (e non poteva essere altrimenti), dichiarando su Twitter che “l’Europa ha dimostrato di saper agire”. Le fa eco Süddeutsche Zeitung, che sostiene come “non fosse possibile ottenere un accordo migliore”. Da un lato, sottolinea la testata teutonica, c’erano la legittima richiesta di aumentare la spesa per finanziare la crescita, dall’altra le esigenze di chi come la Germania voleva (e ha ottenuto) dei tagli in tempi di crisi. “Non si può sapere quale ricetta sia la migliore” – si legge – ma sicuramente il compromesso ottenuto era l’unico capace di mettere tutti d’accordo. Infine un avvertimento al Parlamento europeo. “Non sarebbe opportuno” – rileva l’articolo – che l’istituzione si opponesse al bilancio”.


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