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Passioni e manie di Quentin Tarantino

Quentin Tarantino si racconta alla rivista Max tra passioni cinematografiche, manie e rivelazioni sui suoi esordi. Il regista di “Django Unchained”, il suo ultimo film che sta sbancando al box office, ha raccontato come ha fatto carriera nel mondo dello spettacolo. “A 19 anni lavoravo in un videostore di Manhattan Beach a Los Angeles e la sera mi facevo 40 km in autobus pur di andare a scuola di recitazione – ha detto – nel mio curriculum mi sono inventato ruoli in King Lear di Godard (tanto a Hollywood nessuno lo conosceva) e Zombie di Romero perché assomigliavo a uno dei motociclisti”.

L’arte dell’ozio

Dice di averla ereditata dalla sua famiglia: “Al mio patrigno devo il gusto per l’oziare davanti alla tv. Farsi di birra alle 11 del mattino mentre guardi Hitchcock non ha prezzo. Così mi sono innamorato del cinema! Il mio vero padre si chiama Anthony Tarantino, era attore, regista, pilota, schermidore, ballerino, cintura nera di karate, musicista… Capito perché mia madre ha divorziato da lui?! Non lo vedevamo mai”.

Le manie

Quanto alla donne: “Ho un debole per chi mi fa ridere e per chi conosce tante lingue. Per Mira Sorvino e Julie Dreyfus è stato amore a prima vista. Vedere una donna fumare è un godimento: i gesti, la bocca, la posizione e la direzione del fumo… Molto sensuale. Tutti poi sanno che adoro i piedi: la pianta e le dita (soprattutto i mignoli) mi fanno impazzire. Vado pazzo per quelli di Mira Sorvino”. Sul set invece Tarantino ha svelato che Goldie Hawn è stata la vittima della sua prima cotta e tra le bellissime dei suoi film annovera “Uma Thurman, Rosario Dawson, Bridget Fonda e Diane Kruger”.
Il regista de “Le Iene” ha inoltre dichiarato di essere un collezionista: “Ho 40mila dvd e cinquemila dischi. In gran parte colonne sonore, che raccolgo da quando ero bambino. Sono catalogati dalla A alla Z e in categorie, come spaghetti western, polizieschi, blaxploitation, film epici, musica anni Sessanta e Settanta. Raccolgo anche scatole di cereali dai Fifties ai Seventies, da bambino non mangiavo altro”. Infine tra le pellicole adorate oltre a “Fight Club, Shaun of the Dead, Team America, Unbreakable, Boogie Nights e Dogville” mette due italiani, “Profondo Rosso di Dario Argento e Paura nella città dei morti viventi di Lucio Fulci.



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