L’istituto demoscopico Swg ha dato mandato ai propri legali di “agire nelle sedi opportune” contro l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, per far accertare “gli ingenti danni economico-patrimoniali e d’immagine” che ritiene di avere subìto a causa del presunto comportamento contraddittorio dell’Autorità stessa sulla possibilità per la app “PoliticApp” di diffondere intenzioni di voto anche dopo il termine ultimo valido per i media.
La contraddizione
PoliticApp, la prima applicazione per smartphone e tablet puntava a diffondere sondaggi elettorali fino all’ultimo. “In un primo tempo, infatti, con argomentazioni precise, l’Agcom aveva escluso la possibilità che un’applicazione per smartphone e tablet a pagamento destinata al solo pubblico interessato potesse essere considerato un mezzo di comunicazione di massa e, pertanto, incluso tra quelli per i quali dovesse vigere il divieto di diffondere le intenzioni di voto. Ma forse per colpa del risalto che lo stesso istituto statistico le aveva dato sulla Rete, dopo che gli uffici dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni avevano dato, in sede di prima valutazione, un riscontro positivo, l’Autorità ha svolto un ulteriore approfondimento giungendo alla conclusione che l’applicazione realizzata dalla Swg, “nei termini in cui viene pubblicizzata, rende accessibile, previo il pagamento di un prezzo contenuto, il risultato dei sondaggi a un pubblico potenzialmente molto vasto, con inevitabili effetti di diffusione incontrollata dell’informazione”. Motivo per cui è stata negata l’autorizzazione a procedere.
L’azione legale
Adesso la società triestina sottolinea in una nota che, “agendo con l’affidabilità, la serietà e il rigore che il mercato le riconosce da oltre trent’anni, a seguito della comunicazione Agcom, ha deciso di rimborsare tutti i clienti che avevano già sottoscritto il contratto, di rendere gratuita l’applicazione e sta continuando a fornire i dati e i contenuti previsti, con l’esclusione delle intenzioni di voto”. Swg ricorda nella nota di avere inviato il 7 febbraio all’Autorità una lettera nella quale chiedeva che la stessa “riconsiderasse la propria posizione, comunicata in data 6 febbraio 2013, sull’impossibilità di poter inserire nella sua applicazione ‘PoliticApp’ i sondaggi sulle intenzioni di voto degli italiani anche nei quindici giorni precedenti le elezioni, contraddicendo il parere favorevole fornito dagli uffici dell’Agcom stessa in data 14 gennaio 2013.
E in assenza di risposte, Swg si vede costretta ad agire legalmente contro l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni per far accertare il danno subito per il contraddittorio comportamento tenuto dalla stessa nella vicenda”. “Questo tardivo ripensamento, avvenuto senza alcun confronto con l’azienda, ha causato ingenti danni economico-patrimoniali e d’immagine a Swg, di cui Agcom dovrà rendere conto” aggiunge la società.