Era l’8 febbraio del 2013 e l’Unità si preoccupava di informare i lettori che Beppe Grillo, almeno tre mesi prima, aveva pubblicato un comunicato, precisamente il numero 53, con l’elenco di tutti gli obblighi per i prossimi eletti in Parlamento. Ma era solo una delle puntate della campagna del quotidiano vicino al partito di Pierluigi Bersani per illuminarci sull’attività del comico genovese.
Puntuale, è proprio il caso dirlo, questa mattina apprendiamo, sempre dall’Unità, che nel 2006 Grillo e Casaleggio si sono resi protagonisti di una vicenda poco piacevole che ha coinvolto un malcapitato collaboratore del blog. Un tale Piero Ricca, prima collaboratore (a titolo gratuito) del sito di Grillo per circa un anno, poi autore di una rubrica di interviste per la quale Ricca non ha ricevuto il compenso pattuito con la coppia Grillo-Casaleggio.
All’epoca (marzo 2007) il blogger aveva pubblicato un post sul suo blog per denunciare l’accaduto: “Mi propone un compenso di cento euro a intervista. Gli rispondo che la soglia minima di dignità è di duecento, netti. Accetta. Casaleggio è soddisfatto. Grillo mi esprime più volte stima arrivando a dichiarare: “siamo tutti orgogliosi di lavorare con te!”.
Ma i soldi non arrivano e l’attesa è lunga. Poi si giunge ad una formula di pagamento:una semplice nota in ritenuta d’acconto e il compenso non è netto, come concordato, ma lordo. Non c’è verso di renderlo netto. La soluzione per Grillo? Sospendere la rubrica. Punto.
“Roba da niente, polvere di stelle – si legge sull’Unità – comunque utile perché racconta molto dello stile grandiosamente innovativo inaugurato dal roof-garden dei Cinque Stelle”.
Della serie, purché se ne parli (male).
