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La green economy secondo Bersani

Recupero del territorio e smaltimento di rifiuti, interventi per favorire la ricerca e lo sviluppo ma anche misure per l’acqua, come bene pubblico di primaria importanza. Il Pd avanza la sua ricetta per rilanciare l’economia verde e creare nuove opportunità di lavoro (i green jobs) questo perché ‘la green economy – si legge nel piano – è il volano per uno sviluppo sostenibile ed ecocompatibile del Paese e può rappresentare una grande occasione per rilanciare l’occupazione. Soltanto la green economy, inoltre, consente di coniugare, in una logica di solidarietà tra le generazioni, gli interventi di stimolo alla produzione ecosostenibile con la necessaria salvaguardia delle risorse ambientali del Paese’.

Si lancia così un piano in diversi punti che delinea anche i percorsi giuridici-amministrativi che andrebbero percorsi. Ecco alcuni dettagli:

Recupero Territorio: Lotta a ogni condono. Sono stati presentati disegni di legge dal Pd alla fine dell’ultima legislatura per spingere e premiare da un punto di vista fiscale il recupero di aree dismesse e degradate al posto del consumo di aree agricole. Si devono rendere permanenti gli incentivi per la riqualificazione del patrimonio edilizio e l’efficienza energetica (le detrazioni del 55% che scadrebbero a giugno).

Clima: Approvazione delle ‘Linee Strategiche per l’adattamento ai cambiamenti climatici’, predisposte dal Ministero dell’Ambiente e inviate al Cipe nel novembre 2012. Il piano prevede, tra l’altro: il divieto di abitare o lavorare nelle zone ad altissimo rischio idrogeologico, l’assicurazione obbligatoria per le costruzioni nelle zone a rischio di inondazione, limiti alle costruzioni nelle zone a rischio.

Suolo: Approvazione del ddl quadro in materia di valorizzazione delle aree agricole e di contenimento del consumo del suolo. Bonifiche dei siti inquinati attraverso il rifinanziamento del ‘Programma straordinario nazionale per il recupero economico produttivo di siti industriali inquinati’.
Servono poi azioni immediate di tutela ambientale nei siti di interesse strategico nazionale con l’approvazione di una norma che preveda di finanziare, attraverso il coinvolgimento della Cassa Depositi e Prestiti, gli interventi di bonifica dei siti in cui sono ubicati gli stabilimenti di interesse strategico nazionale.

Rifiuti: Occorre trasformare i rifiuti da costo (per lo smaltimento) in risorsa economica (a fini di riutilizzo). I rifiuti in tutto il mondo rappresentano oggi un’importante risorsa del mercato delle materie secondarie: il loro valore di scambio va adeguatamente promosso incentivando il loro recupero e soprattutto il loro riutilizzo, favorendo l’incontro tra domanda e offerta. – RICICLO: Per quanto riguarda lo sviluppo di un mercato dei materiali/prodotti riciclati lo strumento più efficace rimane il Green Public Procurement. E’ ormai assodato che le materie ed i prodotti riciclati a parità di qualità prestazionali consentono un significativo ‘risparmio di sistema’, considerando il ciclo d’uso e i mancati costi di smaltimento. Si procederebbe a una Conferenza nazionale per la definizione di una strategia unitaria per la gestione dell’intero ciclo dei rifiuti e all’approvazione del ‘Piano di Prevenzione e di riciclaggio’.

Acqua: L’acqua è un bene pubblico di primario interesse. Secondo l’Autorità per l’energia, ammontano a 65 miliardi di euro nei prossimi 30 anni gli investimenti necessari per ammodernare le infrastrutture e contrastare inquinamento e sprechi nel settore idrico. Occorre intervenire sul sistema tariffario in modo da garantire l’uso dell’acqua alle fasce più deboli assicurando al contempo la copertura dei costi per l’ammodernamento della rete nelle sue componenti. Si partirebbe anche in questo caso da una Conferenza nazionale per la verifica dello stato di attuazione della direttiva 2000/60/CE in materia di acque nonché per la definizione di una strategia unitaria per il governo delle risorse idriche. Poi Piano straordinario per il completamento del sistema delle infrastrutture.

Legalità: E’ necessario prodursi in una lotta senza quartiere contro le ecomafie e impegnarsi per introdurre il perseguimento dei reati più efferati contro l’ambiente nel codice penale, previa la ricognizione e il riordino delle fattispecie penali in materia ambientale, sinora sparse in svariate leggi speciali.

Innovazione e ricerca sviluppo: Altre misure vengono proposte per favorire le politiche dell’innovazione e la ricerca nel settore privato. Tra queste una credito d’imposta (un bonus per un totale di 1 miliardi l’anno) per sostenere l’attività di ricerca e sviluppo, la predisposizione di strumenti finanziarie per attivare risorse pubbliche (da Cdp a Bei) e private, e un programma per la formazione di ‘capitale umano qualificato’ con l’obiettive di impiegare 20.000 giovani ricercatori l’anno.



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