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I progetti del baldanzoso Cairo per La7

Urbano Cairo

Niente grilli per la testa. Urbano Cairo, presidente di Cairo Communication e neo patron di La7, annuncia il suo focus sugli asset già esistenti, scartando l’ipotesi di nuovi acquisti da Rcs, e tranquillizza la rete e i suoi volti. A partire dal direttore del tg La7, Enrico Mentana. E, con la garanzia dell’indipendenza di cui godranno i giornalisti, lancia segnali di ottimismo sulla ripresa del mercato pubblicitario nel 2013 e sul lato assunzioni.

Gli asset su cui concentrarsi

“Preferisco lanciare nuovi giornali che non prenderne di esistenti”. Con queste Cairo ha sostanzialmente escluso un suo interesse per le 10 testate periodiche che il gruppo Rcs intende cedere o chiudere. “Ho sempre pensato che i periodici sia meglio lanciarli ex novo, come ho fatto finora, che non acquistarli”, ha aggiunto Cairo durante la conferenza stampa di presentazione dell’operazione di acquisto de La7. L’editore si è poi lasciato andare a una battuta a proposito dei periodi che Rcs intende cedere: “Avrei detto ‘solo con dote’. In realtà, più seriamente, credo che in questo momento sia importante per noi concentrarci su quello che già facciamo”.

Buoni segnali per aprile

“Credo che questa crisi, che dura ormai da 18 mesi, non sarà senza fine. Ho visto già buoni segnali per il mese di aprile”, ha dichiarato Cairo in merito all’andamento del mercato pubblicitario per l’anno in corso che “certamente non è iniziato bene, ma la cosa era attesa”.

Le previsioni sui ricavi pubblicitari

“Le previsioni per il mercato parlano quest’anno di un calo del 5-6%, che sarà però dato da una media tra un primo semestre con una perdita a due cifre e una seconda parte dell’anno molto meglio”, ha affermato Cairo.

La linea editoriale

“Penso ci debba essere grande protezione dell’indipendenza dei giornalisti. Sono favorevole a una grande autonomia, a una linea editoriale molto chiara, che è quella attuale che io condivido”, ha dichiarato Cairo, aggiungendo che “la libertà di espressione è caratteristica distintiva della rete e va presidiata e difesa”.

Niente cordate per il futuro

“Non credo tanto alle cordate, a parte quando sono in montagna”. Così Cairo ha risposto così a chi gli chiedeva se in futuro potrebbe aprire ad altri imprenditori il capitale di La7. “Vi ricordo che gli accordi prevedono che noi abbiamo un lock-up per 24 mesi a partire dal closing dell’operazione, quindi per due anni non possiamo vendere le azioni. Io comunque non credo tanto alle cordate: quando le aziende editoriali hanno troppi soci che vogliono dire ognuno la loro si rischia di fare passi falsi”.

Il piano strategico entro giugno

Cairo communication conta di mettere a punto “entro giungo” il piano strategico per La7. “E’ evidente che ci diamo dei tempi veloci. Ci sono dei rubinetti aperti che vanno chiusi velocemente ma non posso dire niente ora prima dobbiamo entrare e vedere”, ha detto Cairo. “Non penso oggi a tagli ma ad organizzare tutto in modo che la gente abbia cose da fare. La mia attitudine è sempre stata di cercare di far lavorare le persone”. Cairo ha inoltre confermato le indiscrezioni di stampa sul passaggio di alcuni dipendenti de La7 al gruppo Telecom: “60 persone saranno riassunte”.


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