Dal quartierino a Nicosia il passo è breve, tanto più che i furbetti appartengono a una categoria di cui non si avverte mai l’estinzione. E’ stata pubblicata la lista di 19 nomi, direttamente o indirettamente collegati alla politica e all’economia cipriota, che negli anni hanno usufruito di maxi prestiti dalla “bad bank” Laikì Bank fino allo scorso mese di maggio. Nonostante il buco fosse già bello ed evidente e le avvisaglie di pericolo fossero state già lanciate. Come fatto nell’agosto scorso dall’allora capo dell’Eurogruppo, che ammoniva su come Nicosia si trovasse in condizioni peggiori di Atene. Il quotidiano Ehtnos ne ha pubblicato oggi solo le iniziali, ma è un fatto gravissimo su cui è stata aperta un’inchiesta e su cui si appresta ad operare una commissione straordinaria di indagine del Parlamento. Non si esclude che le dimissioni dei vertici bancari degli ultimi giorni siano anche dovute a questo dossier.
A chi sono stati concessi i prestiti
C’è la compagnia alberghiera T.I.E. (vicina al partito cipriota del Akel) con 2,8 milioni; la Federazione Pancipriota del Lavoro con 193mila euro e la società N.M.G. con 11mila euro (entrambi vicini a un alto dirigente AKEL); un deputato del partito di centrodestra Disy con 101mila euro; la società At.ltd. (vicina al Disy) ha cancellato 11 mila euro di prestito; la società Cy.Ind.Ltd, appartenente al fratello di un ex ministro Democratico con 1,2 milioni; il figlio di un ex ministro dell’Akel con 2mila euro; S.C, ex deputato del Disy si è visto abbonare 16mila euro; un sindaco di AKEL 17mila euro; la moglie di L.P, deputato, con 330mila euro; un ex ministro con 399mila euro; la società T.Trading Co Ltd dell’ex deputato N.K., con un prestito di 1.6milioni che nel dicembre 2008 è stato scontato di 543mila euro; uno sgravio di 39mila euro per A.G., ex membro dell’AKEL; cancellazione del debito di 71mila euro nel mese di giugno 2011 per An.G. ex membro del Disy; 54mila euro invece sono stati rimossi da S.H., ex deputato dei Democratici. Si aggiunga che una società cipriota appartenente a un leader politico (per il 51%), sembra aver fatto un accordo per cancellare il debito di 5,8 milioni con la nota di cancellazione calcolata per il 2014. Infine per la moglie di P.A., ex funzionario del partito MAE, debito cancellato nel 2010 per 18.500 euro.
Il lavoro della Commissione d’inchiesta
La lista è stata consegnata alla Commissione sulle istituzioni del Parlamento cipriota. Il presidente della Commissione d’inchiesta esaminerà le questioni partendo dal ritiro di Hsbc dalle quote della Laikì Bank risalente al 2006, monitorando anche altri passaggi che potrebbero essere indicativi come le mosse successive alla crisi greca, la scelta della società Pimco per eseguire il test di diagnostica, la fornitura di liquidità d’emergenza della Banca centrale europea nelle banche cipriote attraverso il consorzio Ela. Sotto osservazione seguendo la tracciabilità bancaria anche stipendi e bonus dei dirigenti di banche, la conformità con i meccanismi di controllo interno delle banche, e l’adeguatezza delle decisioni degli alti funzionari. Le autorità bancarie statali saranno ora tenute a spiegare le ragioni di tali favoritismi.
@FDepalo