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Città della Scienza e le ipotesi di rogo doloso

La Procura di Napoli ha avviato un’indagine per chiarire le cause del terribile incendio che nella notte ha quasi interamente distrutto Città della Scienza e disposto il sequestro dell’intera area. C’è un fascicolo, per ora aperto contro ignoti. E c’è un’ipotesi, quella che il rogo possa essere stato doloso, che attende di essere verificata all’esito delle indagini. 

Il sopralluogo

“Questa mattina il pubblico ministero ha fatto un sopralluogo con la polizia e i vigili del fuoco che hanno lavorato l’intera notte per spegnere il rogo di vastissime proporzioni che ha distrutto quasi totalmente la struttura che ospitava incubatori d’imprese, un centro congressi e una serie di esperimenti pratici e dimostrazioni dal vivo per far conoscere il mondo delle scienze. L’incendio non ha provocato feriti, non solo per l’orario in cui è divampato, ma anche perché i lunedì dei mesi invernali il Museo è chiuso al pubblico. L’intera area interessata dall’incendio è stata quindi posta sotto sequestro e sono iniziati i rilievi da parte degli esperti della Scientifica. Cinque dei sei padiglioni del complesso museale sono stati aggrediti dalle fiamme. Scampato alle fiamme unicamente il Teatro delle nuvole e il centro congressi realizzato nel lato opposto della strada. Il rogo ha interessato circa 12mila metri quadrati provocando danni inestimabili e mettendo a serio rischio il lavoro dei 160 dipendenti e di oltre un centinaio di addetti nell’indotto.

La struttura

La Città della Scienza era stata inaugurata nel 2001 dopo che Vittorio Silvestrini, attuale presidente della Fondazione Idis, aveva ideato il progetto. Ogni anno erano circa 350mila i visitatori, soprattutto scolaresche interessate a scoprire i segreti della scienza. Nel centro era ospitata anche ‘Futuro remoto’, una manifestazione dedicata proprio alla divulgazione delle novità scientifiche. L’incendio, che ha immediatamente bruciato le parti in legno, molte delle quali risalenti al ‘900, è stato alimentato dal vento che spirava nella serata di ieri. Fortunatamente la densa colonna di fumo è stata allontanata verso il mare dai centri abitati, soprattutto il quartiere Bagnoli nel quale sorge la Città della Scienza. La struttura era stata realizzata in alcuni monumenti di archeologia industriale recuperati e restaurati. Nelle sale nelle quali vi erano strumenti scientifici e dove venivano effettuati esperimenti per il pubblico erano state lasciate anche le alte capriate in legno.

Il commento del sindaco

“Il sindaco Luigi de Magistris stanotte ai microfoni di Fanpage.it ha commentato così il rogo che ha raso al suolo Città della Scienza a Bagnoli in quello che secondo lui potrebbe essere stato un atto voluto e non un tragico rogo accidentale: “Ad occhio e per l’esperienza mi sembra un incendio doloso per la rapidità, devastante. Napoli saprà reagire, ha grande cuore, dignità e forza, non bisogna piegarsi e ripartire subito”.

L’augurio di Nichi Vendola

E ai microfoni di Tgcom24 Nichi Vendola, a margine della direzione nazionale di Sel ha dichiarato: “La politica ha da commentare una vicenda di straordinaria gravità. La Città della Scienza è stato un simbolo del riscatto del Sud e della città di Napoli. Questo incendio ha prodotto una ferita così terribile al patrimonio culturale merita una risposta immediata dello Stato, altrimenti diventa il simbolo di un’Italia che si incenerisce. Oggi la politica guardi a Napoli e dica di voler ricostruire subito la Città della Scienza”.


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