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I frusti moniti della Bce sul risanamento dei conti pubblici

Avanti con la strada del risanamento. La Bce torna a ripetere il suo avvertimento mensile e il suo impegno in una politica monetaria accomodante, permessa dal basso livello d’inflazione. D’altra parte, nonostante si richiami la svolta della seconda metà 2013, i dati dei conti pubblici statali e i tassi record di disoccupazione non lasciano spazi all’ottimismo. Per il prossimo futuro la Bce guidata dal governatore Mario Draghi non vede “alcun miglioramento”.

La situazione italiana 

L’Italia dovrebbe esser riuscita a riportare il suo deficit di bilancio in linea con i parametri di Maastricht, rileva la Bce citando nel suo bollettino mensile le previsioni della Commissione europea. Questo, se confermato, “dovrebbe comportare la chiusura della procedura per deficit eccessivo avviata nel 2009”.
Nella sua analisi periodica dei conti pubblici, Francoforte rileva che “in base alle previsioni economiche dell’inverno 2013 della Commissione europea, l’Italia dovrebbe correggere il proprio disavanzo eccessivo entro il termine del 2012” previsto dalla procedura in materia.

Le aste italiane e spagnole

I protratti miglioramenti delle condizioni nel mercato dei titoli di Stato dell’area dell’euro “hanno trovato riflesso anche nella vigorosa domanda manifestata in occasione delle aste regolari dei Tesori italiano e spagnolo. Nonostante ciò, nei mercati finanziari continuano a prevalere tensioni”.

Niente rinvii del risanamento

Gli elevati debiti pubblici frenano la crescita economica e “nell’attuale contesto economico risulta di fondamentale importanza adottare strategie ambiziose di riduzione del debito”, afferma la Bce. “Laddove, al contrario, i governi decidano di rinviare l’opera di risanamento, le prospettive di crescita ne risulteranno minate e la sostenibilità dei conti pubblici verrà gravata da un onere supplementare”.

La disoccupazione record

Le condizioni del mercato del lavoro nell’area dell’euro “si sono ulteriormente deteriorate negli ultimi trimestri”, e per il prossimo futuro “non si segnala alcun miglioramento”, avverte la Bce che si attende “un ulteriore incremento della disoccupazione” già salita al massimo storico dell’11,9%. “allo stadio attuale è particolarmente importante far fronte alla disoccupazione giovanile e di lunga durata attualmente elevata. A questo scopo sono necessarie altre riforme dei mercati del lavoro e dei beni e servizi per creare nuove opportunità di occupazione, promuovendo un contesto economico dinamico, flessibile e concorrenziale”.

Avanti con la politica monetaria accomodante

La Bce ribadisce l’intenzione di mantenere una linea morbida di politica monetaria per i mesi a venire. “Le pressioni inflazionistiche dovrebbero rimanere contenute. Il ritmo dell’espansione di fondo della moneta permane moderato. Le aspettative di inflazione nell’area dell’euro restano saldamente ancorate in linea con l’obiettivo del Consiglio direttivo”. Tutto ciò, “consente all’orientamento di politica monetaria di rimanere accomodante”.

La ripresa nel 2013

La Bce ribadisce di ritenere che Per il 2013, i recenti dati e indicatori “suggeriscono che l’attività economica dovrebbe cominciare a stabilizzarsi nella prima parte dell’anno” nell’area euro e “nel secondo semestre dovrebbe iniziare a manifestarsi una graduale ripresa”. A ribadire questo quadro previsionale è la Banca centrale europea, che nel suo ultimo bollettino mensile rileva come il dato sul Pil per il quarto trimestre del 2012 “è risultato modesto, una contrazione dello 0,6% sul periodo precedente, ascrivibile in prevalenza a un calo della domanda interna, ma anche alla debolezza delle esportazioni”.



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