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E ora Cancellieri, Barca, Saccomanni o Renzi?

E adesso che cosa succede? Dopo la rinuncia di Pierluigi Bersani, e con il capo dello Stato che ha preso le redini dell’evoluzione politica e istituzionale, si riaffacciano i primi nomi per un potenziale governo del Presidente che si possa basare su una maggioranza di larghe intese.

I nomi che circolano in ambienti parlamentari e politici mettono in primo piano quello del ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, che riscuote un consenso bipartisan. Sempre alte le quotazioni del direttore generale della Banca d’Italia, Fabrizio Saccomanni, visto oltre tutto che il governatore Ignazio Visco si è defilato dalla corsa. Così come non si escludono alte possibilità per il presidente del Senato, Pietro Grasso.

Ma c’è un altro nome che unisce un profilo tecnico alla capacità politica, ossia Fabrizio Barca, ministro della Coesione nel governo Monti, organico ma non troppo al Pd, e in verità apprezzato anche in larghi settori del Pdl, nonostante recenti strali del direttore del quotidiano Il Foglio. Un altro economista, sempre di area Pd e in particolare della galassia dalemiana, è ritenuto in ballo come potenziale premier, ossia Piercarlo Padoan, capo economista dell’Ocse.

C’è invece chi rilancia l’ipotesi di Matteo Renzi, che di recente ha avuto una telefonata con Giorgio Napolitano, come svelato dal giornalista Salvatore Merlo.



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