Le invettive populiste del comico Beppe Grillo sono state viste come uno sfogo benigno per la rabbia popolare nei giorni in cui il suo movimento anti-establishment era una forza marginale nella politica italiana.
Ora che è una delle figure più preminenti d’Italia, le sue opinioni sono sottoposte a maggiore controllo e una serie di dichiarazioni antisemite ha iniziato ad alimentare preoccupazioni di fuori del Paese.
A raccontare questi timori poco noti in Italia è il quotidiano canadese Toronto Star.
DA MEL GIBSON AL MONDO DELL’INFORMAZIONE: TUTTE LE DICHIARAZIONI DI GRILLO
Il Movimento 5 stelle ha ottenuto circa un quarto dei voti alle elezioni politiche dello scorso mese, non consentendo a nessuno dei partiti tradizionali di ottenere il controllo del Parlamento.
Considerato questo suo peso politico, secondo il quotidiano canadese gli osservatori stranieri hanno espresso allarme per alcuni commenti antisemiti che Grillo avrebbe fatto.
In un’intervista concessa lo scorso anno al quotidiano israeliano Yedioth Ahronot, commentata in un post dal giornalista Gad Lerner, il comico ha parlato di una lobby ebraica che controllerebbe tutte le informazioni che gli europei conoscono su Israele e i territori palestinesi.
Sul suo blog invece Grillo se l’è presa con alcuni produttori ebrei di Hollywood che avrebbero nel mirino Mel Gibson dopo alcune frasi sprezzanti dette sugli ebrei dall’attore durante il suo arresto per guida in stato di ebrezza nel 2006.
Sulla vicenda ha scritto che se l’attore “avesse detto… che Israele potrebbe causare lo scoppio della terza guerra mondiale forse avrebbero riaperto Alcatraz solo per lui e poi gettato via le chiavi“, ha scritto Grillo.
Grillo avrebbe aggiunto che “Israele è spaventosa. Il suo comportamento è irresponsabile”. Frasi che portano alle considerazioni di alcuni commentatori come Edward Luttwak, che hanno sottolineato come il comico abbia “difeso il presidente iraniano Ahmadinejad”, uno dei nemici di Israele, “dicendo che è stato mal tradotto” in Occidente.
LE PREOCCUPAZIONI DEL MONDO EBRAICO
Queste dichiarazioni – sottolinea il Toronto Star – non hanno ancora creato grande scalpore in Italia, dove gli insulti razziali contro ebrei e altri incontrano un livello sorprendentemente alto di tolleranza. Ma alcuni legali esperti in casi di diffamazione dicono che Grillo deve ora essere chiamato a risponderne in virtù della sua nuova posizione di potere.
“Come intrattenitore Grillo era tenuto a dare conto solo al suo pubblico. Ora, invece, deve dare conto a tutti i cittadini italiani e le sue buffonate e i suoi deliri sugli ebrei e Israele diventano un problema molto più grave”, ha detto Michael Salberg, direttore di New York degli affari internazionali della Lega Anti-diffamazione.
“Manifestazioni di antigiudaismo espresse da qualcuno che ha attirato quasi il 25 percento dei voti è motivo di preoccupazione”, ha detto Salberg, aggiungendo che non c’è nessun nesso fra la popolarità di Grillo con gli elettori e l’antisemitismo.
Il gruppo ebraico di maggior rilievo in Francia, il Crif, ha pubblicato la scorsa settimana un saggio in cui l’autore Yohann Taieb descrive Grillo come “populista, controverso, razzista, profondamente antisemita e antisionista”.
Taieb ha espresso indignazione perché “né la classe politica italiana, né la cittadinanza hanno reagito alle sue dichiarazioni“.
Menachem Gantz, il giornalista israeliano che ha intervistato Grillo nel 2012 sul quotidiano Yedioth Ahronot ha detto che la sua rapida ascesa e la sua dimostrazione di forza alle elezioni forti sono “paurosi” e “pericolosi” per l’Italia.
La giornalista americana Lisa Palmieri-Billig, osservatrice di lunga data, da anni a Roma, avrebbe anche osservato “una forte vena razzista e antisemita tra alcuni dei sostenitori di Grillo“. Ha scritto questo mese per il sito web di Ajc, un’organizzazione mondiale in difesa del mondo ebraico, che il M5s “non si è ancora schierato contro le espressioni di razzismo e antisemitismo riguardanti i contenuti espressi da alcuni suoi blogger”.
LE RESPONSABILITA’ DELLA CLASSE DIRIGENTE
Alla domanda del quotidiano canadese sul perché la società italiana sembri imperturbabile di fronte ai sospetti di antisemitismo di Grillo, Palmieri-Billig ha risposto che potrebbe essere perché “vi è una sezione dell’opinione pubblica italiana che segue questi stereotipi“. La giornalista ricorda a proposito gli ultimi episodi di cronaca che hanno riguardato l’ex premier Berlusconi e la capogruppo alla Camera del M5s Roberta Lombardi, sotto i riflettori per frasi dette e scritte riguardanti il fascismo e Mussolini, responsabili di leggi razziali contro gli ebrei.
“C’è stata una rinascita della legittimazione d’idee neo-fasciste”, ha concluso Palmieri-Billig. “E c’è stata una diminuzione del tabù di antisemitismo e il razzismo”.