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Il gesuita Bergoglio visto dal gesuita Spadaro

Jorge Mario Bergoglio è proprio come sembra. Una persona umile che avvicinerà i popoli. Lo assicura, in un’intervista a Repubblica, padre Antonio Spadaro, direttore della rivista della Compagnia di Gesù, Civiltà Cattolica. “Bergoglio ha seguito la via dell’umiltà. Tutto quello che ha fatto e che ha vissuto è intriso di umiltà. E’ questa la sua vera natura, e la sua missione ora come Papa Francesco”.

Con le sue prime parole, sulla volontà del Conclave di “dare un vescovo a Roma”, preso “dall’altra parte del mondo”, il nuovo Pontefice “ha sottolineato una immediata vicinanza tra i popoli. Per questo ha annunciato un cammino, vescovo e popolo. Cammino che si può fare solo insieme”.

Quella del nuovo Papa è sempre stata una vita “semplice, anche le sue scelte si sono basate sulla povertà personale. Quando fu eletto arcivescovo – racconta Spadaro – in tanti volevano recarsi in visita, ricevere la sua benedizione. Lui invitò tutti a rimanere nelle loro case e a devolvere i soldi per il viaggio alle persone vicine che ne avevano più necessità”.

Francesco non vuole le attenzioni su di sé

Intervistato anche dalla Stampa, Spadaro afferma che Francesco I ‘”darà la priorità a Dio, non vuole l’attenzione su di sé: noi gesuiti siamo così. E non siamo abituati ad avere per Papa uno di noi: i papi li abbiamo sempre serviti”. La scelta del nome Francesco rispecchia la scelta “del cardinale Bergoglio di mettere la povertà al centro della sua vita e della sua vocazione. Lo ha dimostrato anche negli stili di vita che i suoi fedeli in Argentina conoscono bene, come l’abitudine a girare in metrò”. Ma c’è anche “il cuore stesso dell’esperienza dei gesuiti. Francesco era alla radice della vocazione di Ignazio, è leggendo lui che rimase folgorato. San Francesco è il modello del nostro fondatore’.

 

 

 

 

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