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I colloqui di Kerry nel Golfo

Il segretario di Stato americano, John Kerry, è arrivato a Riad, dove sono previsti colloqui con tutti i suoi colleghi delle monarchie del Golfo. Al centro delle discussioni la situazione in Siria e i rapporti con l’Iran. Kerry ha già incontrato separatamente i ministri degli Esteri del Kuwait, sceicco Sabah al-Khaled Al-Sabah, e del Bahrein, sceicco Khaled Al-Khalifa. Seguiranno gli incontri con gli altri capi della diplomazia e, in ultimo, un colloquio con il principe ereditario saudita, Salmane ben Abdel Aziz.

I sei paesi del Consiglio di cooperazione del Golfo ieri sera avevano espresso il loro sostegno a una soluzione negoziata per la Siria, in linea con la proposta del capo dell’opposizione siriana, Ahmed Moaz al-Khatib. Ma avevano anche invitato il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ad approvare una “risoluzione vincolante, con una road map chiara e un calendario dei colloqui”.

I paesi del Golfo hanno anche invitato l’Iran “a rispettare i principi di buon vicinato” e a non “compiere ingerenze negli affari” dei Paesi vicini. Le sei capitali del Golfo hanno rimproverato a Washington il suo rifiuto di armare i ribelli siriani e una politica troppo conciliante nei confronti di Teheran: “Ringraziamo Kerry per l’impegno americano per la sicurezza della regione ma vogliamo comunicargli le nostre preoccupazioni sulle relazioni con l’Iran e sugli sviluppi in Siria”, aveva dichiarato ieri sera il ministro degli Esteri del Bahrein. Dopo Riad, Kerry è atteso a fine giornata ad Abu Dhabi, da dove poi si recherà in Qatar, ultima tappa di questo suo primo viaggio da ministro degli Esteri degli Stati Uniti.



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