Tiscali lancia iStella, il motore di ricerca per l’archiviazione, la ricerca e la condivisione di archivi e contenuti grazie alla partecipazione di utenti, istituzioni e imprese.
Ricercare, contribuire, condividire. Questi gli obiettivi di iStella, motore ‘social’, con un forte focus sulla cultura italiana, che punta a scandagliare il web, soprattutto quello nascosto fatto di archivi e cataloghi, e concede agli utenti la possibilità di caricare documenti, immagini, video e audio d’interesse comune.
Nessuna intenzione di sfidare Google
Presentando l’ultimo nato in casa Tiscali, Renato Soru, presidente e amministratore delegato della società, ha subito chiarito che non c’è nessuna intenzione di fare concorrenza a Google ma con iStella “l’Italia la possiamo rappresentare noi e non solo – ha detto – gli algoritmi di Google”. E, dunque, “iStella può diventare il motore di ricerca più completo e accurato della cultura italiana e può anche rappresentare un modello esportabile all’estero”, ha aggiunto ricordando che l’investimento che l’azienda sta facendo è “per fare business, fare tanti ricavi, per difendere il lavoro che abbiamo e per crearne altro”.
Le caratteristiche
Nel nuovo motore di ricerca di Tiscali sono indicizzati oltre tre milioni di domini, tre miliardi di pagine e 180 terabytes di dati. Tra le novità di iStella c’è la non profilazione degli utenti che effettuano ricerche: i risultati sono uguali per tutti e non si basano su precedenti comportamenti. Infine, le mappe e i servizi di cartografia che consentono di effettuare una sorta di viaggio nel passato, mostrando il territorio nell’evoluzione degli anni.
Alcune critiche
I toni entusiastici sul debutto di iStella non sono stati apprezzati da alcuni utenti della Rete che poco ne comprendono l’utilità: “E venne il giorno di #iStella, il motore di ricerca che boh, non ho ancora capito a cosa serve”, scrive un utente. “Ma io mi chiedo: se devi competere con Google, potrai credere in #iStella? specie dopo il “successo” di #Volunia?”, commenta Enrico Gualandi, esperto di social media.
Ad approfondire la questione è il blogger Antonio Lupetti: “Non voglio parlare dell’iniziativa iStella, – scrive sul suo blog -. Realisticamente, credo che in pochi lo utilizzeranno al posto di Google. Soru, sulla copertina di Wired di oggi si lascia andare a una dichiarazione di candido entusiasmo irrefrenabile: “Non siamo solo un’alternativa a Google, abbiamo trovato una ragione diversa per questo servizio. In che senso, chiedo io? Siete addirittura qualcosa in più?”. Chiede Lupetti che su Twitter ha dato vita ad una lunga discussione sulle manie megalomani con cui si sta presentando il nuovo arrivato. “Magari ho capito male. Ma se uno, tre righe sopra, legge che ‘in fondo però la prima impressione è che iStella sia un sostituto del motore di ricerca di Mountain View, di cui riprende funzioni come instant search, ricerca per esempio dei film o le schede di Google Now’ bhè, allora il sospetto di un eccesso di megalomania ti viene”, commenta il blogger.
Anche le performance non sembrano eccezionali: “La vita è troppo breve per fare le ricerche su iStella, ammazza se è lento…”, scrive Riccardo Scandellari curatore del blog di marketing non convenzionale skande.com (@skande).
Il video di presentazione di iStella