Skip to main content

La deadline della Bce per Cipro

Cipro si sveglia oggi ancora più isolata, con il termine imposto dalla Bce per i suoi finanziamenti e iI premier russo Dmitri Medvedev che alza la voce da Mosca. Il board della Banca Centrale Europea ha infatti deciso di mantenere attiva fino a lunedì la fornitura di liquidità d’emergenza per le banche cipriote. Dopo questa data la liquidità del programma Ela, spiega la Bce, ”non potrà essere garantita se non nell’ambito di un programma Ue/Fmi che assicuri la solvibilità delle banche”.

La bocciatura russa del piano B

Cipro ha visto bocciare anche il “piano B” per il suo salvataggio finanziario. Dopo il sostanziale “niet” ricevuto a Mosca, dove il premier Dmitri Medvedev ha sottolineato che “i progetti futuri dell’Eurogruppo” relativi a Cipro “dovrebbero prendere in considerazione anche le altre parti, compresa la Russia” – si profila ora una bocciatura anche da parte della Troika di Commissione europea, Bce e Fondo monetario internazionale, sulle controproposte elaborate da Nicosia. Uno dei punti chiave del Piano B avrebbe immediatamente innescato le resistenze della Troika: l’ipotesi di convertire in titoli di Stato gli attivi dei fondi pensione ciprioti, con l’obiettivo di raccogliere circa 2,4 miliardi di euro.

Una “conversione forzosa” che sostituirebbe la confisca sui conti, ma che a differenza di quest’ultima provocherebbe un aumento del debito pubblico cipriota, che secondo Ue e Fmi è già a livelli insostenibili.

La preoccupazione di Barroso

Il presidente della commissione Ue, Jose Manuel Barroso, ha dichiarato di essere “molto preoccupato per i recenti sviluppi a Cipro, soprattutto per le conseguenze per i cittadini ciprioti”. “In passato abbiamo risolto problemi maggiori – ha aggiunto a Mosca -. Mi auguro che anche in questo caso si trovi una soluzione”. Nel suo intervento il presidente della commissione Ue ha sottolineato gli stretti rapporti storico-culturali tra Europa e Russia e la necessità di rafforzare la cooperazione bilaterale.

Cipro rischio sistemico secondo Dijsselbloem

Ma è anche il presidente dell’eurogruppo Jeroen Dijsselbloem ad esprimere i suoi timori. ”Cipro pone senza dubbio un rischio sistemico e purtroppo l’agitazione degli ultimi giorni lo dimostra”, ha detto. ”L’Eurogruppo voleva una condivisione degli oneri più giusta, abbiamo considerato che la tassa doveva cadere anche sui depositi dei non residenti e concentrarsi soprattutto su quelli più grandi”, ha osservato Dijsselbloem.

“E’ stata una decisione comune, se qualcuno deve assumersi la responsabilità lo farò io”, ha poi detto il presidente dell’Eurogruppo riferendosi alla tassa sui depositi bancari, che “difendo fortemente, perché era inevitabile”. Secondo Dijsselbloem, un ulteriore prestito da parte della Russia, ipotizzato in questi giorni, “non sarebbe sufficiente a garantire la sostenibilità del debito di Cipro”, e ora si aspettano le nuove proposte di CIpro per permettere ai partner di procedere con il pacchetto di aiuti da 10 miliardi fino al 2016. “E’ importante mantenere questo tetto – ha spiegato il presidente dell’Eurogruppo – perché Cipro deve essere in grado di restituire il prestito”.

La minaccia di Medvedev

Ma Mosca potrebbe anche rivedere la quota in euro delle sue riserve nel caso che la soluzione della crisi finanziaria cipriota leda gli interessi russi. E’ una delle prospettive evocate sul sito del governo dal premier Medvedev, che oggi ha aperto a Mosca un incontro sulla cooperazione con una delegazione della commissione Ue, guidata da Barroso.

L’ansia dei ciprioti, e del governatore Panicos

Siamo molto in ansia per quello che succederà”, ha dichiarato al Wall Street Journal l’esponente del mondo bancario Andread Pedios. “Segni del destino: il presidente della Banca Centrale di Cipro di nome fa Panicos”, osserva in un tweet il direttore del tg La7 Enrico Mentana



×

Iscriviti alla newsletter