Scoppia il panico nell’eurozona a seguito dell’annuncio del piano di aiuti da parte dell’Europa per salvare Cipro. Nell’isola centinaia di cittadini si sono riversati davanti ai pochi istituti bancari aperti e agli sportelli bancomat per ritirare il proprio denaro e impedire il prelievo forzoso dai propri conti correnti. Quanto accaduto lì potrebbe ripetersi in altri Paesi, come l’Italia. A prevederlo non è un mago, ma un premio Nobel per l’economia molto stimato dal presidente Usa Obama.
Al caso Cipro, Paul Krugman ha dedicato un post sul suo blog. Non se lo aspettava, ha ammesso. “Con tutti i problemi in Grecia, Italia, Spagna e Portogallo non stavo pensando a Cipro. Ma è lì che c’è stata la grande euro-novità di questo fine settimana; in cambio di un piano di salvataggio, Cipro dovrebbe imporre un prelievo di grandi dimensioni su tutti i depositi nelle sue banche“.
“È possibile – continua Krugman – cercare di capire perché stanno facendo questo: Cipro è un paradiso fiscale, soprattutto per le attività di uomini d’affari russi, il che significa che ha un settore bancario estremamente sovradimensionato (si pensi all’Islanda) e che un salvataggio senza prelievo sarebbe stato visto come un piano di salvataggio non solo di Cipro, ma anche dei russi, qualcosa di incerta integrità morale“.
“Il grosso problema, tuttavia, è che non sono solo i grandi depositi stranieri che stanno subendo un prelievo; quello sui piccoli depositi sul mercato interno è un po’ più contenuto, ma comunque considerevole. È come se gli europei stiano reggendo un’insegna al neon, con su scritto in greco e italiano: “Correte a prendere i soldi dalle vostre banche!”. Domani e i giorni immediatamente successivi dovrebbero essere molto interessanti“, conclude, non senza inquietudine, il premio Nobel americano.
A rincarare la dose non un no-global qualunque ma il fondatore di Breaking Views, il guru dei mercati Hugo Dixon. Questo il suo commento: “Il prelievo forzoso a Cipro stabilisce un brutto precedente. Il denaro doveva essere trovata per evitare che il sistema finanziario collassasse. Ma imporre una tassa del 6,75 per cento sui depositi assicurati è una sorta di rapina legalizzata. Cipro dovrebbe invece imporre una tassa maggiore sui depositi non assicurati e non toccare i piccoli risparmiatori”.