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L’attesa spinta di Obama su energia e ambiente

Due persone esperte, da tempo consapevoli della necessità di combattere il cambiamento climatico, sono state scelte negli Stati Uniti per guidare l’Epa – l’agenzia per la protezione ambientale – e il dipartimento dell’Energia. Ma per raggiungere l’obiettivo fissato da Barack Obama nel 2009, quello di ridurre del 17% – rispetto al 2005 – le emissioni di gas serra entro il 2020, Gina McCarthy e Ernest Moniz dovranno ricevere il deciso sostegno del presidente degli Stati Uniti, per superare gli alti ostacoli politici che si troveranno davanti. E’ l’analisi del New York Times, che si occupa delle ‘climate wars’ in un editoriale pubblicato oggi.

Entrambi dovranno agire con creatività e aggressività. Non esistono possibilità che il Congresso, con un accordo bipartisan, possa trovare delle soluzioni. Per questo la politica sul clima – si legge sul New York Times – sarà in gran parte condotta dall’Epa e dal dipartimento dell’Energia, e approvata dal presidente con gli ordini esecutivi, grazie ai quali l’amministrazione potrà prendere delle decisioni senza il consenso del Congresso.

Poi, il New York Times elenca gli obiettivi da raggiungere: limitare l’inquinamento delle centrali a carbone, ridurre i rischi di inquinamento legati all’estrazione del gas naturale, migliorare l’efficienza energetica, investire nelle energie rinnovabili e nelle nuove tecnologie. Ma per raggiungerli, conclude il Times, McCarthy e Moniz avranno bisogno di Obama alle loro spalle.



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