Dalle passioni giovanili per il cinema, il teatro, la letteratura – tra i suoi amici Raffaele La Capria, Francesco Rosi, Giuseppe Patroni Griffi e Rosellina Balbi – alla scelta antifascista nella Napoli assediata dai bombardamenti, vissuti nel rifugio sotto Palazzo Serra di Cassano, fino alla vocazione politica sfociata nel 1944 nell’approdo al Pci, dove fu allievo brillante di Giorgio Amendola, insieme a Gerardo Chiaromonte, e poi leader dell’ala migliorista. Racconta tanta parte della storia del Paese, la biografia di Giorgio Napolitano scritta da Paolo Franchi – presentata oggi a Montecitorio – e riassunta dal sottotitolo “La traversata da Botteghe Oscure al Quirinale”. Quasi in una sorta di omaggio anticipato e bipartisan per l’imminente scadenza di ‘re Giorgio’, in tanti hanno gremito la sala della Regina, anche se il ‘festeggiato’ non ha voluto essere presente – come ha sottolineato in un messaggio inviato per l’occasione – ”per non indulgere a tentazioni autocelebrative”. Luciana Castellina convalescente in stampelle, Alfredo Reichlin, Emanuele Macaluso, Massimiliano Fuksas con la moglie Doriana Mandrelli, Franca Chiaromonte, Aldo Tortorella, Emilio Colombo e Fabrizio Cicchitto, tra i presenti. Il presidente del Parlamento europeo Martin Schulz, Massimo D’Alema, Giuliano Urbani, Paolo Mieli, Eugenio Scalfari, hanno preso la parola insieme all’autore del libro, edito da Rizzoli, e al vicepresidente della Camera Antonio Leone. Ne è nata anche una polemica tra gli ex socialisti e il fondatore di Repubblica che, nel suo intervento, li ha definiti – en passant – una “banda” confluita in Forza Italia. Per Cicchitto, così “Scalfari non ha voluto venir meno alla sua ben nota faziosità e volgarità cogliendo come occasione la presentazione del libro di Franchi per rivolgere un insulto al Psi di Craxi”.
Ecco il reportage di Umberto Pizzi: