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La lotta di Biden e Bloomberg contro le armi

Il vicepresidente americano, Joe Biden,m ha unito le forze con il sindaco di New York, Michael Bloomberg, nella lotta contro la violenza da armi da fuoco. Insieme in una conferenza stampa nella Blue Room di City Hall, il municipio a Manhattan, con loro c’erano anche mamme e papà dei bambini uccisi lo scorso 14 febbraio nella scuola Sandy Hook di Newtown, in Connecticut.

L’obiettivo: ancora una volta fare leva sull’opinione pubblica affinché prema sul Congresso per l’approvazione del controllo sul passato di chi vuole acquistare un’arma e del divieto alle armi d’assalto e ai caricatori con oltre 10 munizioni.

Biden ha fatto leva sulle retorica per dimostrate come quanto proposto faccia parte del “buon senso”. “Pensate a Newtown”, ha detto Biden. “Pensate se lui (Adam Lanza, il giovane che si recò nella scuola elementare uccidendo 20 bambini e sei adulti) avesse dovuto ricaricare le armi a sua disposizione più volte. Ditemi come un caricatore da 10 anziché 30 o più munizioni possa limitare il diritto a possedere armi”, riconosciuto dalla Costituzione americana. E ancora: Lanza “entrò a scuola con un’arma da guerra. In uno o due minuti sparò 150 colpi. Armi simili non hanno spazio nelle nostre strade”, ha continuato Biden, forte sostenitore del bando alle cosiddette armi d’assalto.
“Nel 1992 mi dissero che era impossibile sconfiggere la potente lobby delle armi”, ha aggiunto il vicepresidente spiegando che invece “nel 1994 ce l’abbiamo fatta”, introducendo il divieto a possedere armi d’assalto, scaduto nel settembre del 2004. Da allora sono stati molteplici ma inutili i tentativi di introdurre tale norma. “Per chi dice che non dovremmo fermare le armi d’assalto, ditemi…come fate (a restare su tale posizione) pensando ai 20 bambini di Newtown?”.

“Sono passati 96 giorni da Newtown e da allora oltre 3.000 persone hanno perso la vita per colpa di armi da fuoco senza nemmeno arrivare sui giornali”, ha fatto notare Bloomberg. “Se non si agisce ne moriranno altre 12.000 quest’anno”. Secondo il sindaco “gli americani non possono essere più chiari su quello che vogliono. La maggioranza sostiene controlli sul passato di potenziali acquirenti. Si tratta di puro buon senso”, ha concluso Bloomberg.



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