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La fatica di Napolitano nella nebbia dell’Italia

Ieri era stato Pierluigi Bersani a usare la metafora della nebbia: “Il sentiero è molto stretto, se non lo si supera almeno lo si sgombra dalla nebbia”, ha detto nel suo intervento alla direzione del Pd. Oggi è Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano a evocarla, confidando ai membri dell’Accademia dei Lincei la sua fatica nella gestione del difficile passaggio istituzionale che l’Italia sta vivendo. Intervenendo alla conclusione della commemorazione del Premio Nobel e senatrice a vita Rita Levi Montalcini, il capo dello Stato si è detto “commosso per la metafora laudativa del faro” che l’ex ministro ed ex presidente della Corte Costituzionale Giovanni Conso gli aveva rivolto poco prima. “Che sia faro o sia una luce normale, umana – ha aggiunto Napolitano – certe volte si fa fatica nella nebbia ma io cerco di fare del mio meglio”.

In ogni caso Napolitano ha garantito: “Farò quel che debbo fino all’ultimo giorno del mio mandato”. Ma il mandato sarà uno solo. Il capo dello Stato è tornato infatti a respingere l’idea di una sua riconferma nella carica, suggerita oggi da Conso: “Ringrazio Conso – ha detto il capo dello Stato – ma vorrei sottolineare come la conclusione dei sette anni del mio mandato corrisponda perfettamente alla concezione che i padri costituenti ebbero della figura del presidente della Repubblica, alla continuità delle nostre istituzioni ma anche alle leggi del succedersi delle generazioni”.



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