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Perché l’Ucraina punta a sfamare il mondo

Ai tempi dell’Unione Sovietica era considerata il granaio d’Europa, ora l’Ucraina vuole diventare il granaio del mondo. Il potenziale c’è tutto, dicono gli esperti, a cominciare dal fatto che nell’ex repubblica dell’Urss vi è oltre il 30% delle cosiddette terre nere (chernozem) di tutto il pianeta, considerate particolarmente fertili e adattate alla coltivazione dei cereali e non solo. Anche gli ultimi numeri snocciolati dal ministero dell’Agricoltura di Kiev indicano che il futuro per questo settore è più che roseo.

Il potenziale del Paese

L’Ucraina (dati che si riferiscono al 2011) è il quarto Paese al mondo nella classifica dell’export di cereali. E’ al terzo posto per l’esportazione di mais, al quarto per quella di grano, al sesto per quella di orzo, tendenza crescente. Se ai cereali si aggiungono anche gli altri pilastri dell’agricoltura ucraina, girasoli, colza, soia e patate, la cui produzione ed export è in grande aumento, si intuisce come il potenziale del Paese sia enorme. Secondo il ministro dell’Agricoltura Mykola Prysiazhniuk l’export di prodotti agricoli nel 2012 è salito del 40%, raggiungendo il valore complessivo di 17 miliardi di dollari.

Dove esportare

Le destinazioni finali sono quelle degli ex stati del blocco sovietico e dell’Unione Europea, ma lo scorso anno per la prima volta anche la Cina, il più grande consumatore al mondo di mais, ha iniziato a importare dall’Ucraina. Un segnale che a Kiev considerano ben augurante, tanto che a dicembre sono state abolite le quote per le esportazioni.

Il record della produzione nel 2011

Questa settimana il ministero dell’Agricoltura ha reso noto che nella stagione 2011/2012 sono state esportate 18 milioni di tonnellate di cereali, mentre per quella 2012/2013 si dovrebbe arrivare a 23 milioni. Condizioni climatiche favorevoli che hanno reso possibile un raccolto record (quello complessivo del 2011 è stato il migliore degli ultimi vent’anni, con oltre 55 milioni di tonnellate) sono alla base del passo in avanti che coincide con la crescita della domanda globale.

Le previsioni della Fao

Secondo la Fao (l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) entro il 2050 bisognerà accrescere la produzione del 70% per potere sfamare tutti i 9 miliardi di persone sulla terra. L’Ucraina potrà dare il suo contributo. Secondo gli esperti i prossimi anni possono riservare all’Ucraina e ad altre repubbliche postsovietiche prospettive di crescita ancora migliori.

Nell’ultimo rapporto della Fao sulle produzione di cereali pubblicato oggi dalle Nazioni Unite l’Ucraina è indicata tra quei Paesi, insieme alla Russia, che trainano la crescita del settore a livello internazionale. Le stime per la produzione cerealicola mondiale sono state corrette al rialzo (4 milioni di tonnellate in più rispetto alle previsioni di febbraio, per un totale di 2306 milioni).

I numeri di Ucraina, Russia e Kazakistan

Per Volodymyr Lapa, direttore dell’Ukrainian Agrarian Business Club la quota di export mondiale di grano per Ucraina, Russia e Kazakistan, che ora si aggira intorno al 15%, potrebbe più che raddoppiare e passare in meno di dieci anni a oltre il 30%.

Il fabbisogno interno in calo

L’Ucraina potrebbe alzare la produzione media degli ultimi dieci anni (37 milioni di tonnellate) a oltre 60 milioni nel breve periodo sfruttando le potenzialità inespresse, aumentando gli investimenti e la produttività. Un quota maggiore di quella attuale potrebbe essere inoltre destinata all’export, considerando un minore fabbisogno interno, che attualmente si aggira sui 26 milioni di tonnellate.

 

 



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