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Se domani i marò tornassero in India

Il governo indiano è obbligato dalla Costituzione a conformarsi alle decisioni della Corte Suprema indiana in merito alle restrizioni sui movimenti imposte all’ambasciatore italiano in India Daniele Mancini. È quanto ha detto il ministro della Giustizia indiano, Ashwani Kumar, secondo il sito web del Times of India. “Il nostro obbligo costituzionale a rispettare le ordinanze della Corte suprema prevale su tutti gli altri obblighi”, ha detto.

La Corte Suprema ha stabilito che l’ambasciatore Mancini non può lasciare il paese fino al 2 aprile, giorno in cui riprenderà l’udienza sul caso del mancato rientro in India dei due marò italiani, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati di aver ucciso due pescatori indiani durante un’operazione antipirateria. Secondo il governo italiano la decisione della Corte suprema contrasta con la Convenzione di Vienna.

Ma se i due militari tornano in India entro domani tutta la vicenda sarebbe risolta positivamente e senza conseguenze per i due Paesi, secondo il governo indiano. “I due militari possono ancora tornare in India entro il 22 marzo e, se accade, questa spiacevole situazione potrà essere sanata”, ha detto Kumar al quotidiano indiano The Telegraph.


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