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Quello che Bersani (non) ha detto

Pierluigi Bersani è fra gli uomini politici più seri oggi in circolazione. Aveva in mente un progetto riformista e non si può dubitare che lo avrebbe realizzato, se avesse vinto le elezioni. Lui, il segretario del Pd che ha vinto tre primarie, non ha ceduto alla tentazione antipolitica, non ha cavalcato la tigre della protesta o del populismo. Mentre persino Monti prometteva di abbassare le tasse (sic!), lui correva il rischio di apparire noioso. Sperava che la serietà pagasse. Il Paese invece voleva un po’ di effetti speciali. La richiesta di “cambiamento” si è rivelata, come minacciava Grillo, un vero e proprio tsunami. Ha travolto tutti e forse il Pd per primo.

Ad un mese dal voto, Bersani è in mezzo al guado. Ha preteso e ottenuto dal Capo dello Stato un incarico a formare il governo. Si tratta di una missione ardua, resa ancora più difficile dopo aver scelto di interpretare, tardivamente, il ruolo dell’ammaliatore del popolo a cinque stelle. Invece di convincere la maggioranza degli italiani, il segretario del Pd si è lanciato in un inseguimento ai grillini. Non sappiamo se Bersani raggiungerà il successo. Di una cosa però siamo consapevoli, e rammaricati: il leader del centrosinistra ha perso per strada un pezzo della sua credibilità.

Nella direzione del Pd si è parlato di ultronei e di governo del non impedimento. Termini e lessico tipici di chi si sta arrampicando sugli specchi. Fin qui, però, nulla di male. Il problema è un altro. Nei giorni scorsi parlamentari di Movimento 5 Stelle e Sel, con la compagnia di due Piddini come la Puppato e Michele Emiliano (sindaco del capoluogo pugliese), hanno ‘visitato’ i cantieri della Tav e chiesto una commissione di inchiesta. Sono le stesse persone che, con lo stesso bagaglio ideologico, dicono No al Muos, No al Dal Molin e No alle estrazioni di gas e petrolio nel nostro Paese. Sono opinioni legittimissime, per carità. Ma questa è la linea del Pd? Questa è l’idea di governo che ha Bersani? È sufficiente formare un governo con ministri di grande qualità come De Rita e Saviano? La direzione poteva rimettere i puntini sulle i. Invece, nulla. Del Bersani conosciuto e apprezzato in questi anni abbiamo visto solo una copia molto sbiadita. Peccato.


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