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Effetto Ghizzoni per Unicredit

Ritorno al “nero” nel 2012 per Unicredit, che può annunciare utile e dividendo per il 2012. L’ad Federico Ghizzoni ha spiegato come il gruppo, che non ha ricevuto indicazioni da Bankitalia sul tema degli accantonamenti, sia molto più forte rispetto a un anno fa dal punto di vista del capitale, dello stato patrimoniale e della liquidità. Unicredit guarda dunque con fiducia alle sfide del 2013, grazie anche agli incassi per la cessione di AtfBank, nonostante sia costretta a rivedere le proiezioni finanziarie del piano industriale.

I numeri

Tornano utile e dividendo nel 2012 per Unicredit. Il gruppo chiude l’esercizio con un utile netto di 865 milioni, rispetto ad una perdita di 9,2 miliardi nel 2011. Il risultato è inferiore alle attese degli analisti e risente di accantonamenti particolarmente elevati, per 9,6 miliardi di euro (+67,7% anno su anno), che portano il livello di copertura al 43,44%, il livello più elevato in Italia. Torna il dividendo, non distribuito per il 2011, a 9 centesimi di euro per azione ordinaria, tratto dalle riserve di profitto. Stabili i ricavi, a 25.049 milioni (+0,1%) e il Core Tier 1 ratio, al 10,84% secondo Basilea 2,5 (11,14% pro forma includendo anche la vendita della quota Pekao e di Atf).

Le parole dell’ad Ghizzoni

“Oggi Unicredit è molto più forte rispetto a un anno fa dal punto di vista del capitale, dello stato patrimoniale e della liquidità e può guardare con fiducia alle sfide del 2013”, ha dichiarato l’ad Federico Ghizzoni. Unicredit però rivedrà le proiezioni finanziarie del piano industriale. “In considerazione delle eccezionali difficoltà del contesto macroeconomico le proiezioni finanziarie del piano saranno riviste”, ha spiegato l’Istituto.

La cessione di AtfBank

Unicredit Bank Austria ha siglato un accordo di compravendita con KazNitrogenGaz, società interamente controllata da Galimzhan Yessenov, secondo il quale è prevista la cessione del 99,75% di AtfBank per un corrispettivo totale “pari a circa il patrimonio netto del gruppo Atf alla data di perfezionamento dell’accordo”.
UniCredit riceverà dalla propria controllata tedesca dividendi complessivi, tra ordinari e straordinari, per 2,5 miliardi di euro. Unicredit Bank AG, la ex Hvb, distribuirà infatti a Unicredit (che la controlla al 100%) riserve di profitto per un corrispettivo totale di un miliardo di euro, oltre al dividendo 2012 di 1,5 miliardi.

L’Italia e l’Ue

Per quanto riguarda l’attività commerciale in Italia, nel 2012 il risultato prima delle imposte è stato negativo per 2,6 miliardi dopo accantonamenti per circa 7 miliardi. Si conferma, infine, l’importanza “fondamentale” dell’area Cee per la redditività del gruppo. Nel 2012 il margine operativo lordo della regione Centro Est Europa è stato pari a 3,5 miliardi (+4,3%) e nel solo quarto trimestre a 960 milioni (+15,4%), grazie alla forte generazione di ricavi (+3,1% nel 2012 e +10,1% nel quarto trimestre).

Nessuna indicazione da Bankitalia

“L’aumento degli accantonamenti sui crediti effettuato da Unicredit non deriva dalle indicazioni ricevute da Bankitalia a seguito dell’ispezione effettuata su una ventina di banche italiane”, ha sottolineato Ghizzoni, spiegando che la banca centrale ha chiesto solo aggiustamenti marginali. L’ad ha aggiunto anche che Bankitalia non ha chiesto a Unicredit di rivedere al ribasso i propri collaterali, ovvero le garanzie, come ad esempio i beni immobili, presentate a fronte di crediti.



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