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Il secondo obiettivo degli attentatori di Boston era New York

I fratelli Tsarnaev, accusati dell’attentato alla maratona di Boston, avevano prodotto altri esplosivi per un secondo obiettivo: l’affollata Times Square di New York. A confermare la notizia, emersa nel corso degli interrogatori all’unico dei due sospetti ancora in vita, il 19enne Dzhokhar Tsarnaev, è stato il capo della polizia di New York Raymond Kelly.

Affiancato dal sindaco Michael Bloomberg, Kelly ha detto che i due terroristi avevano altri 5 esplosivi improvvisati e un ordigno simile a quelli fabbricati con le pentole a pressione e detonati a Boston. La ragione per cui non sono riusciti a raggiungere la città, ha spiegato Kelly, è che il Suv che avevano sequestrato con il conducente a bordo durante la fuga stava terminando la benzina. Costretti a fermarsi a una stazione di rifornimento, l’uomo sequestrato è riuscito a fuggire, e dopo poco la polizia, che era sulle loro tracce, li ha individuati.

Kelly ha inoltre detto che in un primo interrogatorio Dzhokhar aveva parlato dell’intenzione di andare a New York “per far festa”, ma che in un secondo momento ha risposto alle domande ammettendo l’intento terroristico.

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