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Boston, ecco come Google Person Finder cerca i dispersi

Ci sono alcuni casi in cui la Rete si mostra in tutta la sua inestimabile potenza. E’ quello che è successo in seguito alle esplosioni avvenute ieri durante la maratona di Boston che al momento hanno provocato la morte di tre individui, fra cui un bambino di otto anni e 144 feriti di cui 23 gravissimi. Sui social network le informazioni si sa circolano più rapidamente che nei tradizionali mezzi di comunicazione. Già pochi minuti dopo l’attentato su Facebook si è dato vita al gruppo “Boston Marathon Explosion”, mentre su Twitter si sono diffusi velocemente gli hashtag #bostonmarathon e #prayforboston.

Le tragiche immagini della tragedia di Boston sono diventate momenti di pura angoscia per familiari e amici consapevoli che i propri cari potevano essere rimasti vittima delle due esplosioni. Ad aiutare nella ricerca dei possibili feriti è intervenuto questa mattina anche un innovativo servizio di Google che fonda la sua ricchezza proprio nella condivisione delle informazioni a livello collettivo. “Se hai informazioni su #bostonmarathon o stai cercando qualcuno, visita Person Finder”. Questo il tweet che annunciava questa mattina il servizio  Person Finder, postato dal profilo di Google Maps e in pochi minuti rilanciato da circa 6mila persone.

Che cosa è Google Person Finder?
Google Person Finder è un progetto di Mountain View che aiuta le persone a connettersi con amici e parenti in seguito a catastrofi naturali e umanitarie. Il servizio venne lanciato nel gennaio 2010 in seguito al terremoto che colpì Haiti ed è stato successivamente utilizzato nel 2011 per il terremoto in Giappone. L’applicazione è stata costruita come un software open source, funziona sulla piattaforma di Google App Engine ed è disponibile in oltre 40 lingue.

Come funziona
Come anticipato è possibile utilizzare l’applicazione in due modi: si possono cercare informazioni su qualcuno oppure si possono fornire informazioni su qualcuno.
Nel primo caso è possibile connettersi al sito per cercare una o più persone di cui non si hanno più notizie, scegliendo l’opzione “I’m looking for someone”. A questa voce si potrà effettuare una ricerca tramite il nome della persona dispersa, per verificare la sua presenza nella lista compilata da passanti o da operatori degli ospedali e delle forze dell’ordine. E’ importante ricordare che ogni dato inserito diventa pubblicamente visibile e la sua attendibilità non può essere controllata dallo staff di Google.

Se invece si è stati protagonisti di un soccorso o si è conoscenza della localizzazione di alcune persone in luoghi di accoglienza, si potrà inserire il nominativo selezionando la voce “I have information about someone”. In questa sezione è possibile segnalare anche il proprio nome, per comunicare a familiari e amici che si è in salvo, in caso di problemi riscontrati nell’utilizzo di altri sistemi di comunicazione.
Essendo un servizio di segnalazione che si alimenta dei contributi esterni delle persone, Google anche in questo caso dichiara di non essere responsabile dell’accuratezza delle informazioni riportate.

Geolocalizzazioni
Nella pagina dell’applicazione sono disponibili anche indicazioni per mettersi in contatto con le autorità locali, mentre Google ha realizzato mappe specifiche con Google Maps e Street View per fornire indicazioni sui luoghi delle esplosioni e il posizionamento degli ordigni.



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