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Che cosa hanno in comune Grillo e Vendola

In politica assistere a “convergenze parallele” non è certo una novità e si dà il caso che anche Nichi Vendola e Beppe Grillo, pur non essendo alleati, siano piuttosto in sintonia sul piano programmatico.

Questo almeno a giudicare dalle numerose proposte che li accomunano, a cominciare dal ritiro delle truppe dall’Afghanistan, la rinuncia all’acquisto dei caccia F-35 e le posizioni sui matrimoni omosessuali.

L’IMPEGNO COMUNE PER IL MATRIMONIO GAY
Dopo un periodo di stallo che aveva portato il Movimento 5 stelle a essere l’unica forza politica a non aver ancora presentato disegni di legge, lo sblocco è arrivato venerdì 5 aprile con tre documenti presentati dai senatori grillini in materia di diritti civili. Per la precisione – si legge su Giornalettismo – “si tratta dei ddl numero 391, 392 e 393. Della prima proposta, che riguarda “nuove disposizioni per il contrasto dell’omofobia e della transfobia”, è prima firmataria la parlamentare Michela Montevecchi. Della seconda, “norme in materia di modificazione dell’attribuzione di sesso”, è invece, primo promotore il senatore Alberto Airola. Il terzo ddl, promosso innanzitutto da Luis Alberto Orellana, riguarda, infine, “modifiche al codice civile in materia di eguaglianza nell’accesso al matrimonio in favore delle coppie formate da persone dello stesso sesso”.

Scelte, queste, condivise in larghissima parte anche dalla base grillina, impegnata massicciamente nella difesa dei diritti della comunità Lgbt.

Lo stesso Grillo tempo fa aveva dichiarato di essere “favorevole al matrimonio tra persone dello stesso sesso, ognuno” – diceva – “deve poter amare chi crede e vivere la propria vita con lui o con lei tutelato dalla legge”.

Dal canto suo il leader di Sinistra Ecologia e Libertà, omosessuale dichiarato, non ha mai nascosto il suo desiderio di poter un giorno convolare a nozze con il suo compagno in Italia.

L’ANTIMILITARISMO CHE UNISCE
Tra i punti di contatto anche politiche di demilitarizzazione alle quali il M5s vorrebbe dare inizio con una mozione per il ritiro delle truppe dall’Afghanistan. Ad annunciarlo sono stati i deputati grillini in Commissione Esteri. Il gruppo lavora inoltre a una mozione per la sospensione del programma sugli F-35 che gli è valso le critiche del think tank americano Atlantic Council.

Due proposte sostanzialmente identiche a quanto chiesto da Sel, che ha presentato una mozione parlamentare alla Camera (primi firmatari: Nichi Vendola, Giulio Marcon e Gennaro Migliore) per l’immediata sospensione del programma dei cacciabombardieri della Lockheed Martin.

Nel testo della mozione s’impegna il futuro governo a rivedere il nuovo modello di difesa “sulla base del dettato costituzionale e della nostra politica estera” e a destinare le somme risparmiate dalla cancellazione del programma degli F-35.

LA SINTONIA SULLE DROGHE LEGGERE
Praticamente identica l’opinione che Sel e M5s hanno riguardo le droghe leggere. Entrambi si dicono a favore di una legalizzazione della cannabis (anche per incamerare denaro) e di una definitiva archiviazione della Fini-Giovanardi, una legge di contrasto all’uso di stupefacenti considerata troppo severa.

Per Nichi Vendola, “se la produzione e il commercio fossero controllate e regolate dallo Stato, si ricaverebbero quattro miliardi di euro l’anno sottratti alla malavita e da reinvestire subito in politiche sociali, a cui vanno aggiunti tutti i soldi spesi inutilmente per tenere in piedi l’attuale macchina repressiva proibizionista e che potremmo utilizzare per attività molto più utili. Inoltre – aggiunge – luso terapeutico della cannabis è già una realtà in molti Paesi del mondo. Nei paesi dove la cannabis è legale (come il Portogallo) il consumo è sceso dopo la legalizzazione”.

Una dichiarazione che fa eco alle tante proposte fatte nei meetup dai militanti grillini, rilanciate dal deputato modenese a 5 stelle Michele Dell’Orco.
Va abolita la legge Fini-Giovanardi che criminalizza l’uso della marijuana. È una cosa indegna paragonare la marijuana, la cannabis cioè una piantina a una droga pesante”. La legalizzazione delle droghe leggere “garantirebbe un maggiore controllo allo Stato e anche degli introiti”, si legge sulla sua pagina Facebook.

Sul blog di Grillo se n’è discusso più volte. Abbiamo le carceri sovraffollate, bisognerebbe depenalizzare questi reati (possesso di cannabis, ndr) e sanzionare alcuni reati amministrativi con arresti domiciliari e lavori socialmente utili”, conclude il deputato del Movimento 5 stelle.



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