Sindaco di Torino dal 2000 al 2011, Sergio Chiamparino durante la prima votazione per la presidenza della Repubblica di oggi ha ricevuto 41 voti, collocandosi terzo miglior candidato dopo Franco Marini e Stefano Rodotà. L’ex sindaco di Torino ha in seguito dichiarato alla stampa di non considerarsi un candidato. Al secondo turno ha ottenuto 90 voti risultando il secondo maggior votato.
Laureato in Scienze politiche, ha iniziato l’attività politica a livello locale nel 1975 nel Comune di Moncalieri, diventando segretario regionale della CGIL dal 1989 al 1991 e segretario provinciale del PDS torinese dal 1991 al 1995. Nel 1996 (XIII legislatura) è eletto deputato nella lista del PDS.
Nel marzo del 2001 Sergio Chiamparino viene chiamato dal suo partito a sostituire il candidato sindaco di Torino di centro-sinistra Domenico Carpanini, già vice e fedelissimo di Valentino Castellani, morto improvvisamente pochi giorni prima. Chiamparino, nel giro di pochissimo tempo e con le elezioni ormai alle porte, riesce ad organizzare una campagna elettorale che lo porta a vincere di misura al ballottaggio con il 52,8% dei voti contro il candidato del centro-destra.
Nel 2006 viene riconfermato sindaco, vincendo al primo turno con il 66,6% dei voti sul candidato del centro-destra, l’ex ministro Rocco Buttiglione. Dal 9 maggio 2008 è stato ministro ombra delle Riforme per il Federalismo per il Partito Democratico. È rimasto in carica fino al maggio 2011 ed è stato anche presidente dell’Anci (Associazione nazionale comuni italiani) dal 2009 al 2011.
A maggio del 2012 Chiamparino, grazie al lavoro di Fassino, è stato eletto alla presidente della Compagnia di San Paolo, una tra le fondazioni bancarie più importanti oltre che azionista di Intesa Sanpaolo, con l’appoggio di Giovanni Bazoli, presidente di Intesa, e di Giuseppe Guzzetti, presidente dell’Acri, l’associazione delle fondazioni bancarie.