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E’ costituzionale la legge Salva Ilva

La Corte Costituzionale, presieduta dal vice presidente Gaetano Silvestri, ha respinto i ricorsi del gip e dei magistrati del tribunale di appello cautelare del tribunale di Taranto stabilendo che la legge 231 del 2012, meglio nota come “Salva-Ilva”, non viola la Costituzione. I ricorsi dei giudici tarantini sono stati in parte respinti nel merito ed in parte giudicati inammissibili.

I giudici della Corte Costituzionale hanno ritenuto in parte inammissibili e in parte non fondate le questioni di legittimità costituzionale degli articoli uno e tre del decreto-legge n. 207 del 2012, convertito in legge dal Parlamento a fine dicembre 2012 con la legge n. 231 del 2012.

L’articolo uno è quello che permette all`azienda di riprendere l`attivitŕàproduttiva applicando le prescrizioni previste dall`autorizzazione integrata ambientale rilasciata dal ministero per l`Ambiente. L`articolo tre, al terzo comma, prevede la restituzione al siderurgico dell`acciaio sequestrato con ordinanza del gip di Taranto a fine novembre perché ritenuto provento di reato.

Secondo la Consulta la legge così detta “salva-Ilva” non viola la Costituzione in quanto non influisce sull`accertamento delle eventuali responsabilità derivanti dall`inosservanza delle prescrizioni di tutela ambientale, e in particolare dell`autorizzazione integrata ambientale riesaminata, nei confronti della quale, in quanto atto amministrativo, sono possibili gli ordinari rimedi giurisdizionali previsti dall`ordinamento.

La Corte ha altresì ritenuto che le norme censurate non hanno alcuna incidenza sull`accertamento delle responsabilità nell`ambito del procedimento penale in corso davanti all`autoritŕ giudiziaria di Taranto.

In termini pratici la decisione significa che l`attività produttiva dello stabilimento proseguirà secondo le prescrizioni fissate dall`Aia e che verrà restituito all`azienda l`acciaio sequestrato dalla magistratura lo scorso novembre (circa 1,8 milioni di tonnellate di acciaio del valore compreso fra 800 milioni ed un miliardo di euro).

Sia il gip che il tribunale di appello cautelare avevano congelato la decisione sulla restituzione, basata sull`applicazione della legge, proprio in virtù dei dubbi sulla costituzionalità del decreto legge convertito in legge a dicembre da un`ampia maggioranza in Parlamento. Secondo il gip di Taranto Patrizia Todisco ed i giudici del tribunale dell`appello cautelare la legge 231 vìola diversi articoli e principi costituzionali, come l`uguaglianza davanti alla legge, il principio del diritto alla salute (schiacciato dall`esigenza produttiva) e quello dell`autonomia ed indipendenza della magistratura.

I giudici della Consulta non hanno ravvisato quanto eccepito dai magistrati tarantini in relazione al presunto conflitto fra poteri dello Stato, cioè fra Parlamento e magistratura. In mattinata proprio davanti a Montecitorio s`è svolta una manifestazione di cittadini di Taranto che protestavano per la situazione di inquinamento ambientale nella città dei due mari.



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