Quali sono gli schieramenti militari dispiegati lungo il 38esimo parallelo dal termine della guerra fra le due Coree, conclusasi nel 1953 non con un trattato di pace ma con un semplice armistizio? La “zona demilitarizzata” prevista dagli accordi è di fatto la più militarizzata del pianeta.
Corea del nord
Pyongyang è in grado di mobilitare una forza armata di 1,2 milioni di effettivi, e può contare sub 4.100 carri armati, 2.500 mezzi blindati, 8.500 canoni e 5.100 lanciarazzi multipli.
L’aviazione nordcoreana possiede, inoltre, 620 apparecchi da combattimento e 300 elicotteri e la Marina militare 383 unità di vario tipo; circa 600 missili Scud sono in grado di colpire la Corea del Sud e fra 200 e 300 missili possono raggiungere il Giappone.
Infine, Pyongyang dispone di 5mila tonnellate di testate chimiche utilizzabili da artiglieria ed aviazione, oltre al plutonio sufficiente per fabbricare da 4 a 8 testate nucleari.
Sebbene secondo gli esperti si tratterebbe in gran parte di materiale obsoleto, missili e artiglieria convenzionali sarebbero in grado di causare gravi danni specie su Seoul, che si trova ad appena una cinquantina di chilometri dalla frontiera.
Corea del sud
Le forze armate sudcoreane possono contare su 655mila effettivi, ai quali vanno aggiunti 28mila militari statunitensi di stanza in Corea del Sud 8senza contare le forze americane nella regione).
L’esercito di Seoul possiede 2.400 carri armati, 2.600 mezzi blindati, 5.200 cannoni, 200 lanciarazzi e 6mila mortai.
L’aviazione schiera 460 apparecchi da combattimento e 680 elicotteri, mentre la Marina ha in servizio 111 unità di vario genere alle quali vanno aggiunti 41 mezzi da sbarco.
Infine, sebbene gli Stati Uniti abbiano ritirato le proprie testate nucleari dalla penisola coreana nel 1991, Washington garantisce a Seoul un “ombrello nucleare” e ha recentemente condotto nella regione delle manovre alle quali hanno partecipato dei bombardieri B52 e B2, entrambi capaci di trasportare testate atomiche.
